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Cultura

“Profili giuridici dello sport paralimpico” per il rafforzamento della cultura inclusiva a sostegno degli atleti

Redazione Quarto Posto
21 Giugno 2025
  • copiato!

di FRANCESCO MAFERA

Con l’arrivo dell’estate è tempo di approfondire anche un altro dei temi importanti legati al mondo dello sport: all’inizio del mese di giugno il focus è ricaduto sul settore paralimpico, secondo una prospettiva che può portare ad una maggiore sensibilizzazione sull’argomento. Nella suggestiva Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi a Firenze, si è svolta infatti la presentazione del volume Profili giuridici dello sport paralimpico, edito da Giuffrè Francis Lefebvre. L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto sul legame tra sport e disabilità, promossa dal Comitato Italiano Paralimpico della Regione Toscana e dalla casa editrice Giuffrè Francis Lefebvre. Hanno partecipato gli autori Stefano F. Gianfaldoni e Gabriele Toscano, insieme a numerosi esperti e rappresentanti delle istituzioni, tra cui Antonio Delfino del Consiglio Nazionale Forense, membri dell’Associazione Italiana Avvocati dello Sport, e rappresentanti di enti come Sport e Salute, CONI Toscana e l’Ordine degli Avvocati di Firenze. 

Un’analisi giuridica dell’inclusione sportiva

Il volume si concentra sull’analisi dei profili giuridici che regolano il binomio sport e disabilità, con particolare attenzione ai diritti fondamentali della persona-atleta. L’indagine evidenzia come la pratica sportiva rappresenti un elemento cruciale per l’inclusione sociale, l’autonomia e la qualità della vita. Attraverso una comparazione delle normative nazionali e internazionali, il libro esplora i principi giuridici che tutelano il diritto allo sport per tutti, sottolineando l’importanza di garantire pari opportunità e accessibilità. Un determinato rilievo è quello attribuito all’analisi delle barriere che ancora ostacolano la piena partecipazione delle persone con disabilità all’attività sportiva e alle possibili soluzioni per superarle. L’obiettivo ultimo dell’indagine è contribuire al consolidamento di un quadro giuridico sempre più inclusivo e a favore dello sport paralimpico come strumento di promozione dei diritti umani e della dignità della persona.    

Il quadro normativo di riferimento: un diritto allo sport da concepire come uno di quelli inalienabili

Lo sport paralimpico è riconosciuto come un diritto fondamentale, come sottolineato dall’articolo 30, comma 5, della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità. Gli Stati sono chiamati ad essere parte in causa per garantire alle persone con disabilità la possibilità di partecipare a attività sportive e ricreative, promuovendo la partecipazione più estesa possibile e assicurando l’accesso a strutture adeguate. Tuttavia, in Italia, solo una piccola percentuale di persone con disabilità ha accesso a strutture sportive, evidenziando la necessità di superare le barriere architettoniche, le difficoltà di trasporto e le limitazioni imposte dalle stesse società sportive.  

Recenti sviluppi legislativi hanno introdotto importanti tutele per gli atleti paralimpici. Il Decreto Legislativo n. 120/2023, ad esempio, ha esteso la disciplina lavoristica agli atleti paralimpici, riconoscendo loro diritti specifici in ambito lavorativo. A partire dal 1° gennaio 2024, gli atleti con lo status di lavoratori dipendenti, appartenenti alla categoria del più alto livello tecnico-agonistico come definito dal Comitato Italiano Paralimpico, hanno diritto al mantenimento del posto di lavoro e del trattamento economico e previdenziale durante la partecipazione a eventi sportivi ufficiali, come le Paralimpiadi e i Deaflympics. Questa normativa colma un vuoto legislativo e offre una protezione adeguata agli atleti paralimpici, riconoscendo il loro impegno sportivo come attività professionale.  

Ed è allora proprio in questo tipo di scenario che si inserisce la “dottrina” tracciata dal volume di Gianfaldoni e Toscano. Un libro che rappresenta un altro mattone significativo nel percorso di riflessione e confronto sulla problematica, incentrando la discussione sullo stato attuale del movimento e sulle prospettive future dell’inclusione sportiva delle persone con disabilità. L’analisi

approfondita delle normative e delle sfide esistenti offre spunti preziosi per promuovere un ambiente sportivo più inclusivo e rispettoso dei diritti di tutti gli atleti. Del resto, è proprio dall’impegno congiunto di istituzioni, professionisti del diritto e organizzazioni sportive che può nascere la spinta propulsiva all’affermazione di una cultura che sta, anno dopo anno, diventando punto di riferimento prioritario nel panorama delle politiche globali. Motivo per il quale, anche una letteratura a supporto di queste tematiche, non può che rappresentare un contributo fondamentale per garantire che lo sport sia veramente accessibile a tutti, senza alcun tipo di discriminazione. 

 

 

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