Sustainability Summer Camp di AS Roma: occasione di crescita sociale
di FRANCESCO MAFERA
Un campo estivo gratuito, un pallone, tanti sorrisi e una lezione di vita: sono questi gli ingredienti del Sustainability Summer Camp, l’iniziativa promossa da AS Roma che da sei anni trasforma le vacanze di tanti bambini in un’esperienza concreta di inclusione, apprendimento e divertimento. Grazie al supporto del Consiglio Regionale del Lazio e alla collaborazione con il Forum Terzo Settore Lazio APS, la Caritas di Roma, il Municipio IX e numerose parrocchie del territorio, il progetto offre l’opportunità a bambine e bambini provenienti da contesti fragili di vivere un’estate diversa, ricca di valori. A sostenere l’iniziativa anche HDI Assicurazioni, che garantisce le coperture assicurative necessarie a partecipanti e staff.
Il 2 luglio scorso, alla presenza di Community Soccer Report c’è stata l’opportunità di partecipare a una delle sessioni del Camp, potendo sperimentare quelli che sono stati i tanti elementi distintivi del progetto: dall’organizzazione, al messaggio forte e chiaro trasmesso ai giovani partecipanti con un incontro guidato dalla Polizia Postale. Tema cruciale quello del cyberbullismo e della responsabilità digitale in un approccio pensato appositamente per essere compreso e assimilato anche dai più piccoli.
Educazione digitale come nuovo caposaldo delle opere di sensibilizzazione per i giovani
In una società nella quale il rapporto tra l’individuo e la tecnologia inizia sempre più precocemente, parlare di educazione digitale non è un’opzione, ma una necessità imprescindibile. Gli agenti intervenuti hanno trasformato l’aula in un vero e proprio laboratorio di consapevolezza digitale, dove i ragazzi hanno potuto confrontarsi in modo diretto, raccontare le loro esperienze e riflettere sui comportamenti quotidiani legati alla vita online. Tutto ció utilizzando un linguaggio chiaro e accessibile per illustrare i rischi connessi alla rete come la facilità con cui si possono diffondere informazioni personali, l’impatto emotivo e psicologico dei commenti offensivi e l’importanza di proteggere la propria privacy. Un’occasione quindi per istruire sulle buone pratiche digitali fin dalla tenera età come anche quella di insegnare a porre una attenzione particolare sul tema della condivisione di immagini e video senza consenso, un fenomeno purtroppo sempre più frequente che può generare conseguenze devastanti nel giro di pochi minuti.
Dunque un altro di quegli importanti appuntamenti dedicati al confronto e alla sensibilizzazione su una problematica attuale che ha condotto i partecipanti ad affrontarla capillarmente. Soffermandosi perciò anche sui temi del tempo trascorso online, spesso a scapito delle relazioni autentiche, e della pressione legata alla ricerca continua di like e approvazione digitale, che finisce per minare l’autostima dei più giovani.
Ad approfondire la questione si è parlato anche delle dinamiche che si creano nelle app di messaggistica e nei gruppi chiusi, troppo spesso terreno fertile per esclusione, insulti e diffusione di contenuti inappropriati. Questo per ribadire con forza che dietro ogni schermo ci sono persone vere, con emozioni e fragilità, e che ogni parola digitata ha un peso e un impatto. Un modo per veicolare un messaggio educativo improntato al rispetto e per insegnare a pensare quell’attimo in più alle conseguenze di un comportamento che può essere nocivo per chi lo subisce.
Giornata che ha davvero segnato un altro solco importante nell’ambito di quelle esperienze impattanti e per le quali si può parlare di vera sostenibilità sociale. Il percorso che AS Roma ha intrapreso con questi Summer Camp dimostra che non si tratta solo di progetti teorici, ma di azioni concrete capaci di incidere sulla vita dei bambini coinvolti. Perchè essere una società di Serie A ai massimi livelli significa anche questo. L’organizzazione di tali incontri non può che essere definita come l’opportunità di costruire basi solide per una cittadinanza digitale consapevole, insegnando ai più piccoli che rispetto, responsabilità e legalità valgono anche — e forse soprattutto — nel mondo virtuale.
La formazione come metodo per sviluppare un habitat ideale
Ma il valore di questi camp non si esaurisce nell’educazione digitale. I Sustainability Summer Camp rappresentano il modello educativo per eccellenza dove vengono combinate tutte le varie componenti che vi appartengono e quindi integrando le attività sportive con i percorsi formativi: momenti dedicati alla sostenibilità ambientale, alla legalità, al rispetto delle differenze e allo sviluppo delle competenze personali. Un approccio reso dunque trasversale e che per essere ancora più efficace conta sulla collaborazione con realtà del territorio, figure istituzionali, associazioni e testimonial che arricchiscono il percorso e lo rendono credibile e radicato nella realtà quotidiana dei ragazzi.
Calcio come linguaggio universale
In questo contesto, ció che costituisce un importante collante sociale diventando un importante strumento di coesione nonché, punto di riferimento assoluto, è il calcio. Sport che anche in questo caso rappresenta un linguaggio universale, accessibile a tutti, in grado di veicolare valori profondi come il rispetto delle regole, il lavoro di squadra, la responsabilità individuale e collettiva. Si concepisce il gioco come mezzo per imparare a conoscere, gestire ed esprimere in maniera funzionale le proprie emozioni: a comunicare meglio, a mettersi nei panni degli altri. Ogni attività è pensata per favorire l’empatia, il pensiero critico e il senso di appartenenza alla comunità.
Ed è dunque proprio in virtù di questo mix di elementi che il Sustainability Summer Camp rappresenta un’esperienza unica nel suo genere: una esperienza capace di lasciare un segno nella crescita personale dei partecipanti. Un modello replicabile che dimostra, con i fatti, che la sostenibilità non è solo una questione ambientale, ma anche — e soprattutto — sociale, educativa e culturale. E che con un po’ di volontà in più può sempre essere applicabile e compiuta fino alla sua piena realizzazione. Del resto, è proprio da queste esperienze che si può partire per costruire comunità più forti, consapevoli e inclusive. Perché sì, tutto questo parte da un pallone e da un’estate. Ma poi arriva dritto al cuore del futuro.