Insuperabili: un fenomeno che trasmette lo spirito inclusivo
di FRANCESCO MAFERA
Come si direbbe oggi in gergo colloquiale e informale: parlare di inclusione “fa figo”. Perché oggi come oggi fa tendenza. Poi peró, farla davvero, è tutt’altra storia. Viviamo in un’epoca nella quale la parola inclusione è ovunque. Nei post istituzionali, nei piani strategici delle aziende, nelle campagne pubblicitarie. È una parola potente, evocativa. Ma anche tremendamente abusata. E allora viene da chiedersi: ci stiamo occupando davvero di disabilità e inclusione o ci limitiamo a usarle come specchietti per le allodole, belli e rassicuranti?
A volte, sì, restano solo parole. Ma non sempre. E il diffondere la cultura della sensibilizzazione con instancabile approccio ne è la riprova che serve. Alla comunità, prima ancora che a noi stessi.
Tra le iniziative che rispecchiano questo termine nel modo più corretto e aderente possibile al suo significato, ci sono sicuramente quelle legate ad “Insuperabili”. Un contenitore di eventi sportivi diventato a tutti gli effetti come un brand di inclusività.
Diffusione e numeri
Diciotto le sedi in tutta Italia (incluse città come Torino, Milano, Roma, Genova, Bergamo, Siracusa) con oltre 600–800 atleti coinvolti e 250 professionisti tra allenatori, psicologi ed educatori .
Nella stagione 2024–25, sono state coinvolte oltre 2.150 persone tra staff e atleti, con più di 900 partecipanti nelle partite finali, tramite il percorso “Integriamoci” che prevede allenamenti e match integrati con squadre normodotate.
Un contesto al quale nello scorso giugno è stato aggiunto un altro mattone nella costruzione della cultura associativa legata allo sport, attraverso una iniziativa dedicata al calcio che ha costituito realmente il rinforzamento dei punti cardine di tutta la realtà.
Milano, il nuovo punto di partenza per un movimento in espansione
Alla Milano Football Week, grazie alla collaborazione tra La Gazzetta dello Sport e Insuperabili, alle porte di questa estate, sono andate in scena giornate autentiche, intense, potenti, dedicate al racconto del mondo della disabilità e all’incontro concreto tra calcio e inclusione. Non parole, ma fatti. Non slogan, ma sudore, talento, gioco.
E poi, il giorno successivo, il campo ha accolto un quadrangolare di altissimo livello, con la partecipazione delle selezioni paralimpiche di Juventus, Milan e Torino, accanto agli Insuperabili. Un evento che ha acceso riflettori non solo sui giocatori, ma su un intero movimento che chiede (e merita) spazio, attenzione, dignità sportiva.
Formazione e inclusione lavorativa
Ma le attività non sono certo finite qui. In mezzo a tutto questo ci sono i programmi di formazione per operatori sportivi, avviati e completati già entro l’inizio di questo ultimo triennio e volti ad aumentare le competenze nell’insegnamento del calcio inclusivo e nelle attività integrate: la formazione online e sul campo è stata completata tra metà e fine 2023 e in collaborazione con Lactalis, è stato sviluppato il percorso “Formazione in Campo” per atleti che acquisiscono competenze nel settore delle vendite, supportati dall’uso del “InsuperBus” — un furgone mobile per vendere merchandising come strumento di inserimento lavorativo concreto.
Collaborazioni, eventi e testimonial BMW In Tour
Inoltre, è stato pensato un roadshow con tappe in 13 città italiane nella prima metà di quest’anno, organizzato con BMW Italia, AC Milan e ACIB e che include partite miste, formazione, testimonianze sul superamento dei limiti e sensibilizzazione sul tema dell’inclusione sociale. Giorgio Chiellini è diventato testimonial di eccellenza del movimento, mentre varie partnership includono FS Italiane e ATLA, che supportano fundraising, infrastrutture e attività eSport. Un progetto di inclusione che riguarda anche il calcio digitale e che è stato portato avanti anche durante la passata stagione con la partecipazione degli Insuperabili alla LND Gaming Week 2024 e all’eSerie E, in collaborazione con LND e ATLA
L’InsuperabiliDay come apripista di una cultura davvero sentita
Dopo la Milano Football Week è nato quello che vuole essere ribattezzato come l’#InsuperabiliDay: una giornata dedicata interamente al calcio paralimpico. Quattro ore di allenamenti, durante le quali si sono alternate le varie categorie: atleti non vedenti, amputati, persone con disabilità intellettivo-relazionale, e molti altri ancora. Una varietà che è bellezza, che è verità, che è calcio, senza etichette. E che si vuole rinnovare per diventare appuntamento fisso, magari sempre nelle stesse date. Come una giornata del tutto “istituzionalizzata”.
Un evento così non nasce per caso. Dietro ci sono persone, relazioni, passione e fiducia reciproca. Una organizzazione costituita da Federica Libertino, Laura Odorizzi, Elisa Perego e Luca Mondini, che hanno creduto in Insuperabili e nel valore di questo progetto. Personalità che mettono al centro lo sport come strumento di trasformazione sociale, senza filtri né scorciatoie, come anche Giuseppe Broggini, cuore pulsante di Insuperabili con la sua attività di speaker.
Oltre la retorica: uno spazio reale per tutti
Una storia questa che dimostra come l’inclusione non sia solo una parola di moda, ma possa essere un processo reale e vissuto, quando ci sono persone e contesti che credono davvero nel suo valore. Quando si dà spazio, visibilità, strutture e professionalità anche a chi troppo spesso resta ai margini del sistema sportivo tradizionale.
E allora sì, parlare di inclusione può fare figo. Ma farla davvero è tutta un’altra partita. Una partita da disputare con coraggio, competenza e cuore.

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