Cesenatico di corsa contro l’Alzheimer: “Valorizziamo l’attività fisica”
di STEFANO RAVAGLIA
Nel weekend del 13-14 settembre torna a Cesenatico un evento che incrocia sport e socialità: la quattordicesima edizione di Maratona Alzheimer. La Romagna ospita un evento che coniuga divertimento, sport e benessere per sensibilizzare la comunità e esprimere vicinanza alle persone affette dalle malattie neuro degenerative. La competizione si dividerà in tre parti: la mezza Maratona (dal 2018 rinominata “Memorial Azeglio Vicini” in memoria dell’ex tecnico della nazionale italiana di calcio nato a Cesenatico) con partenza da piazza del popolo alle 8 del 14 settembre, la grande Maratona da 16 km in partenza dallo stadio del Cesena Calcio, il “Dino Manuzzi”, e la piccola Marcia che partirà, sempre domenica, da Macerone (sempre in zona Cesenatico) su una distanza di otto chilometri. Una cospicua parte dei ricavi delle iscrizioni, finirà in beneficenza a favore alla fondazione che fa capo alla manifestazione. L’occasione è propizia per approfondire la presenza anche dell’Ordine degli psicologi, che faranno parte della manifestazione. Ne abbiamo parlato con Gianpiero Antenori, consigliere e segretario dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi dell’Emilia-Romagna.
In cosa consisterà la vostra presenza a Cesenatico? “Saremo a Cesenatico sia sabato che domenica come ordine degli psicologi. Saremo presenti con uno stand in cui proporremo alcune attività rivolte a chi passerà a trovarci, ponendo l’accento sulla prevenzione e sulla promozione del benessere. Inoltre, offriremo un punto informativo dedicato alla demenza e al deterioramento cognitivo. La nostra presenza vuole essere un segnale concreto di vicinanza non solo a chi ha una patologia e ai loro familiari, ma a tutta la cittadinanza”
Il risvolto sportivo ovviamente è centrale: quali allora i benefici per curare o alleviare la sofferenza di paziente affetto da questo tipo di malattie? “La maratona Alzheimer è molto più di una corsa, è un momento di partecipazione collettiva dove si valorizzano e si potenziano due aspetti fondamentali del benessere: il movimento e la socializzazione. Due pilastri, ma non gli unici, di un invecchiamento sano. L’attività fisica non significa solo Benessere e movimento ma rappresenta un vero e proprio strumento di prevenzione. La ricerca scientifica lo conferma: la plasticità neurale è un processo che accompagna l’intero arco della vita e che permette al nostro cervello di modificarsi e adattarsi. Il movimento, in particolare, si è dimostrato un fattore protettivo, capace di contribuire alla riduzione del rischio e al rallentamento delle patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer”.
Chiudiamo con un punto fondamentale, al di là della parte sportiva: come assistere nel miglior modo possibile un malato di Alzheimer? “Bisogna valorizzare l’attività fisica e sportiva in generale. Un elemento di valore è la possibilità di stare insieme all’altro. La socializzazione è un altro pilastro fondamentale, in grado di proteggerci da diversi fattori che incidono sul nostro equilibrio e sul nostro benessere. È parte integrante del prendersi cura. Anche la pratica regolare dello sport ha effetti indubbi sull’equilibrio corporeo: mente e corpo traggono beneficio dal movimento in una visione globale di benessere”.
Ma al di là dello sport, qual è il modo migliore per assistere, compito non facile, un malato di Alzheimer? “L’approccio più corretto è quello di andare oltre lo stigma della malattia, considerandola come una guida nelle scelte quotidiane e imparando a leggere con maggiore comprensione i comportamenti della persona nel corso della giornata. È importante ricordare che non è il malato a doversi adattare a noi, ma siamo noi a doverci adattare a lui. Inoltre, occorre continuare a vedere la persona nella sua interezza, come individuo, e non solo come “malato”.