Enhanced Games: “tutto” il contrario dei valori olimpici, dove “tutto” il “doping” è permesso
di MARTA MULE’
Fino a che punto un atleta è disposto a tradire la propria etica e i valori dello sport? È questa la domanda che in tanti si stanno ponendo dopo l’annuncio da parte del nuotatore britannico Ben Proud che ha confermato che prenderà parte agli Enhanced Games questa primavera. Proud, che domenica compirà 31 anni, è uno dei velocisti più vincenti degli ultimi anni, capace di conquistare l’argento nei 50 m stile libero ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, sei medaglie mondiali tra cui due ori a Budapest 2017 nei 50 m farfalla e a Budapest 2022 nei 50 m stile libero e otto medaglie europee. Ha dedicato la sua vita al nuoto ed è arrivato a raggiungere risultati di enorme prestigio, ma adesso ha deciso di lasciare le competizioni tradizionali e di accettare la squalifica da parte di World Aquatics, la federazione internazionale di nuoto, pur di prendere parte a questo nuovo evento che sta dividendo l’opinione pubblica.
Gli Enhanced Games faranno il loro debutto dal 21 al 24 maggio 2026 a Las Vegas, organizzati dall’imprenditore australiano Aron D’Souza e, rispetto a qualsiasi altra manifestazione sportiva, permettono agli atleti di utilizzare sostanze dopanti senza essere sottoposti a controlli. L’idea è quella di vedere fino a dove l’uomo può spingersi e fino a che punto si possono migliorare le prestazioni sportive senza alcun divieto e con tutti i rischi per la salute degli atleti che vengono così incoraggiati all’uso di farmaci che migliorano i risultati. Non si tratta solo di aprire al doping, ma di accettare anche l’uso di costumi da gara interamente in poliuretano e di scarpe con suole in titanio. Un’iniziativa sostenuta anche dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha dichiarato: “Enhanced Games rappresenta il futuro: vera competizione, vera libertà e veri record infranti. Si tratta di eccellenza, innovazione e dominio americano sulla scena mondiale, qualcosa di cui si occupa il movimento MAGA“.
Un evento del genere è quanto di più lontano ci possa essere dai valori olimpici, dall’idea di competizione pulita e leale, dai principi che hanno sempre contraddistinto lo sport. Sparisce il concetto di fairplay e di sfida con sé stessi e con gli altri per migliorarsi senza ricorrere a scorciatoie o a imbrogli. Si sporca definitivamente la natura stessa dello sport. E il motivo che sta spingendo gli atleti a prendere parte a questa iniziativa è uno e uno solo: i soldi.
Le discipline coinvolte negli Enhanced Games dovrebbero includere nuoto, atletica leggera e sollevamento pesi. Ai vincitori di ogni disciplina sarà assegnato un premio di 250 mila dollari, con un bonus di un milione di dollari per chi riuscirà a battere un record mondiale nei 50 m stile libero di nuoto o nei 100 metri di atletica. Una cifra enorme soprattutto se paragonata ai premi offerti nei rispettivi Mondiali: 70.000 dollari per una vittoria e 100.000 come bonus record del mondo nell’atletica, 20.000 dollari per una vittoria e 30.000 come bonus record del mondo nel nuoto. “Per guadagnare la stessa cifra che gli Enhanced Games offrono in un singolo evento, dovrei vincere titoli mondiali per 13 anni di fila. È un’opportunità che a questo punto della mia vita non posso lasciarmi scappare. Voglio garantire stabilità a me, alla mia famiglia e sostenere mia madre”, ha dichiarato Ben Proud, chiarendo che è proprio la possibilità di un grosso guadagno ad averlo convinto. E se da una parte è giusto ragionare sul fatto che gli atleti che non prendono parte alle grandi leghe americane (football americano, basket, baseball e hockey) e che praticano discipline diverse da calcio, tennis, boxe e motori sono ancora troppo dipendenti dagli sponsor, non è sicuramente questa la strada giusta per equilibrare il sistema.
Poco più di un mese fa Ben Proud si laureava vicecampione mondiale nei 50 metri stile libero a Singapore, oggi la sua vita prenderà un’altra strada. Oltre a lui anche altri atleti di rilievo come il nuotatore australiano James Magnussen (bicampione mondiale nei 100 m stile libero e argento olimpico nella stessa distanza a Londra 2012) hanno accettato di rinunciare allo sport pulito per sposare questa iniziativa che è più un esperimento che un evento sportivo.
È normale chiedersi in quanti nei prossimi mesi e anni saranno in grado di non cedere alle lusinghe dei ricchi premi promessi dagli Enhanced Games e preferiranno dedicarsi a una carriera di sacrifici per rispettare i valori dello sport. Gli organizzatori di questa manifestazione si stanno ponendo come coloro che permetteranno allo sport di superare ogni limite, che sperimenteranno il concetto di avanguardia e faranno da sfondo alle performance più incredibili di sempre. Lo sport, però, non appassiona il pubblico solo per i record e per i numeri, non ci emoziona per il cronometro che si ferma sempre prima, ma per chi c’è dietro a quelle prove: gli atleti. Le loro cadute e le loro rivincite, le loro rivalità e i loro successi. Li guardiamo fidandoci ciecamente del fatto che ogni loro risultato è frutto di lavoro, di impegno, di passione. Ci ispirano perché guardandoli ci danno la forza di superare le nostre sfide. Ed è per questo che siamo convinti che gli Enhanced Games non potranno mai farci vivere alcun sogno e che, anche se gli atleti batteranno i record di Usain Bolt o di Cesar Cielo, non resteranno nella storia e non potranno appassionare i giovani. Lo sport, quello vero, ne uscirà più forte