“Sopra la barriera: calcio e accoglienza”, il sostegno attraverso lo sport
di FRANCESCO MAFERA
L’Area Sociale della Lega Nazionale Dilettanti ha presentato il nuovo corto “Sopra la barriera: calcio e accoglienza”, realizzato in collaborazione con la casa di produzione Bonfire. Un progetto che nasce con l’obiettivo di raccontare il valore sociale del calcio, trasformandolo in uno strumento concreto di integrazione e inclusione. Il corto rappresenta la terza tappa dell’iniziativa “Sopra la barriera”, un percorso narrativo che ha già affrontato temi come il calcio femminile e il gioco nelle carceri. Questa nuova produzione si concentra sulle esperienze di accoglienza che nascono sui campi da calcio, mettendo in luce realtà che vanno oltre il semplice gesto atletico.
Protagonisti del racconto sono i giocatori migranti accolti in tre squadre simbolo dell’inclusione: Liberi Nantes di Roma, Oronero Black&Gold di Foggia e Sant’Ambrous FC di Milano. Tre realtà che, in contesti diversi, dimostrano come il calcio possa diventare un linguaggio universale capace di superare ogni barriera – culturale, linguistica, sociale. Luca De Simoni, Coordinatore dell’Area CSR della LND, ha sottolineato come il progetto sia nato per valorizzare le tante storie di sport e accoglienza che, spesso lontano dai riflettori, contribuiscono a costruire una società più aperta e solidale. Accanto a lui, anche Alberto Urbinati, Presidente dei Liberi Nantes, che ha portato la testimonianza diretta di chi ogni giorno vive il campo come luogo di incontro e riscatto.
“Sopra la barriera” non è solo un titolo, ma una dichiarazione d’intenti: raccontare un calcio che unisce ed abbraccia. Un calcio che, pur restando dilettantistico, ha una portata profondamente professionale per il modo in cui impatta le vite delle persone.
Con questa nuova tappa, l’Area Sociale LND ribadisce il proprio impegno nel promuovere progetti che usano lo sport come leva di cambiamento e strumento educativo, offrendo un modello di accoglienza reale e replicabile. Perché storie di resistenza come queste meritano di essere accompagnate in un racconto di tipo documentaristico che ne accresce il valore. Soprattutto per quel lato della dignità umana che prova a superare appunto le barriere che la vita a volte implacabilmente impone. Situazioni dalle quali, con la forza dell’unione, comunque vada, si può uscire vincitori.

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