Modello Premier League “Together Against Suicide” strategia più ampia sulla salute mentale
di FRANCESCO MAFERA
Un semplice gesto, una domanda diretta e il silenzio che finalmente si rompe. Il recente video del Brighton & Hove Albion, diventato virale, racconta con forza disarmante l’importanza di parlare. Fa parte di Together Against Suicide, l’iniziativa della Premier League contro il suicidio, che si inserisce in una strategia più ampia sulla salute mentale, fondata su comunicazione efficace, azioni concrete e una visione di lungo periodo.
Già in passato club come il Norwich avevano lanciato contenuti di grande impatto. Ora è il Brighton a firmare un video toccante, dove il disagio di un tifoso emerge in mezzo al frastuono dello stadio, finché un amico gli chiede semplicemente: “Stai bene?” Un invito all’ascolto che può fare la differenza.
Ma questa non è solo una campagna isolata. Together Against Suicide è parte di un progetto strutturato, coordinato dalla Lega, in collaborazione con 11 club e con Samaritans, storica organizzazione britannica specializzata in prevenzione del suicidio. L’obiettivo è duplice: sensibilizzare e fornire supporto reale sul territorio. I numeri parlano chiaro: nel Regno Unito una persona si toglie la vita ogni 90 minuti. È la prima causa di morte tra gli uomini sotto i 50 anni. La Premier League ha deciso di non restare a guardare, sfruttando la propria potenza comunicativa e la rete dei club per generare consapevolezza e offrire risposte concrete.
I club che sposano l’iniziativa
Molti club si sono già attivati. L’Arsenal ha aperto un punto di ascolto nei pressi dell’Emirates Stadium, accessibile nei giorni di partita. L’Everton ha inaugurato il People’s Place, centro permanente per la salute mentale a Liverpool. Il Southampton ha rafforzato il programma Saints by your side, offrendo supporto continuativo alla comunità.
Iniziative queste che rientrano tutte nella più ampia campagna “Inside Matters”, lanciata dalla Premier League nel 2024 per affrontare in modo sistemico il tema della salute mentale. Il modello scelto è preciso: poche cause, ma ben distribuite durante l’anno e coordinate in modo da garantire coerenza e impatto. Lo stesso approccio è usato per campagne come No Room For Racism o Rainbow Laces.
Un modello efficace, strutturato e con programmi mirati
La forza del modello Premier League sta nella sua struttura: i club non solo vengono coinvolti, ma messi in condizione di agire, grazie a visibilità, risorse e al supporto del Premier League Charitable Fund. Le iniziative non si fermano agli adulti: particolare attenzione è rivolta ai più giovani, con programmi educativi che mirano a rafforzare la consapevolezza, la resilienza e il benessere emotivo, gettando le basi per una prevenzione efficace a lungo termine.
In definitiva, quello della Premier League è un esempio replicabile: comunicazione mirata, alleanze solide, attivazione concreta dei territori. Un esempio di come il calcio possa farsi veicolo di trasformazione sociale autentica, capace di salvare vite e costruire comunità più consapevoli.