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Inclusione

 Powerchair Sport, discipline paralimpiche dove tecnologia, strategia e passione si fondono in un’unica, straordinaria esperienza

Redazione Quarto Posto
31 Ottobre 2025
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di Edoardo Casati

Ci sono sport che emozionano, altri che ispirano. E poi ci sono quelli che cambiano la percezione stessa dello sport, come i Powerchair Sport, discipline paralimpiche dove tecnologia, strategia e passione si fondono in un’unica, straordinaria esperienza.
A raccontarceli è Andrea Piccillo, presidente della Federazione Italiana Powerchair Sport (FIPPS), che da oltre dieci anni lavora per far crescere un movimento capace di unire inclusione, competizione e adrenalina pura. Dal Powerchair Hockey al Football, una realtà in continua espansione che oggi coinvolge atleti, tecnici e tifosi in tutta Italia.

Presidente, ci racconta brevemente il suo percorso e come è arrivato a guidare la Federazione PowerchairSportItalia?                                                                                                                                                                  

  “Tutto è nato un po’ per caso… e un po’ per passione. Nel 2010 lavoravo come fisioterapista in un centro di riabilitazione, dove seguivo un gruppo di ragazzi. Mi colpiva vedere con quanta gioia aspettassero le sessioni: per loro non erano solo esercizi, ma momenti di gioco, libertà e condivisione. Da lì mi sono chiesto: perché non creare qualcosa che unisse riabilitazione e divertimento, ma con un vero spirito sportivo? Allora con l’aiuto della sezione UILDM di Venezia e della Polisportiva Terraglio — realtà già molto attive nello sport paralimpico — è nata la nostra prima squadra di powerchair hockey. Era il 2010, e da quel momento non ci siamo più fermati.

 Nel 2011 ci siamo iscritti al campionato dell’allora FIWH (oggi FIPPS) e io… ho fatto un po’ di tutto! Dal volontario all’autista, dal meccanico all’allenatore, fino a diventare dirigente e classificatore a livello internazionale. È stato un percorso intenso, pieno di sfide ma anche di grandissime soddisfazioni.                                                                                                                                                        

Nel 2020 ho deciso di fare un passo ancora più grande: mettere tutta la mia esperienza, la mia energia e la mia passione al servizio della Federazione. Posso dirlo senza esitazione: quando i Powerchair Sport entrano nella tua vita, è impossibile restarne fuori.

Nel 2020 è arrivato anche il Powerchair Football, che ha portato un’ondata di entusiasmo e nuove sfide per tutto il movimento”.

Come definirebbe i Powerchair Sport a chi non ne ha mai sentito parlare?                                                   

“I Powerchair Sport sono molto più che semplici discipline paralimpiche: sono una straordinaria dimostrazione di grinta, inclusione e spirito di squadra. Riconosciute dal Comitato Italiano Paralimpico rappresentano un unicum nel panorama sportivo mondiale, perché aperte a persone con disabilità motorie anche molto gravi — senza limiti di età, di genere o di sogni.                       

 Sono sport dove l’accessibilità incontra l’adrenalina. Le partite si giocano su sedie a rotelle elettroniche da competizione, le powerchair, mezzi agili e potenti che diventano una vera estensione dell’atleta. Il Powerchair Hockey affonda le sue radici nel floorball, mentre il Powerchair Football nasce dal futsal: due anime diverse, ma unite dalla stessa passione e dallo stesso battito.                   

 E in campo, credetemi, non c’è nulla di “soft”: ci sono tattiche, strategie, velocità, emozione pura. Ogni match è uno spettacolo di tecnica, cuore e determinazione. I Powerchair Sport incarnano alla perfezione il significato più autentico dello sport: superare i limiti, insieme”.

Quali sono le principali discipline praticate in Italia e in cosa si differenziano?                                          

“Il Powerchair Hockey è pura adrenalina. Velocità, strategia e dinamismo si mescolano in partite che raggiungono i 15 km/h: ogni giocatore può scegliere l’attrezzatura più adatta alle proprie abilità. Chi ha buona funzionalità negli arti superiori usa la classica mazza per controllare la pallina, chi invece ha movimenti limitati si affida al t-stick, agganciato davanti alla carrozzina, trasformando ogni spinta e movimentoinun’azionespettacolare.                                                                                                                         

Si gioca 5 contro 5, ma il totale dei punteggi della squadra non può superare i 12 punti: un rompicapo tattico che mette alla prova allenatori e giocatori, garantendo partite sempre equilibrate e competitive.

Il Powerchair Football porta in campo tutta la passione italiana per il calcio, ma adattata alle powerchair. Le carrozzine sono dotate di paratie, che permettono di spingere e colpire la palla più grande e leggera del calcio tradizionale. Le partite si giocano su campi più piccoli, simili a quelli da basket, in due tempi da 20 minuti, e richiedono tattica, coordinazione e rispetto della regola del “due contro uno”: solo un giocatore per squadra può trovarsi entro 3 metri dalla palla, altrimenti scatta il calcio di punizione indiretto.

Entrambi gli sport uniscono inclusione, tecnica e adrenalina, con partite che catturano chiunque le guardi o le provi. Sono giochi che sfidano i limiti, che emozionano e che celebrano la passione di chi li pratica. Sono sport straordinari, spettacolari e completamente inclusivi, eppure purtroppo ancora pochi li conoscono. Tutti dovrebbero vederli almeno una volta: vi assicuro, rimarrete rapiti”.

Se potesse convincere una persona scettica a venire a vedere una partita, cosa le direbbe?                

“Se non avete mai visto una partita di Powerchair Hockey o Powerchair Football, vi state perdendo qualcosa di unico. Anche chi non conosce le regole, o pensa che possa essere uno sport “tranquillo”, rimane subito catturato dal ritmo, dalla strategia e dall’adrenalina in campo. Le partite sono piene di sorprese, colpi di scena e giocate spettacolari, e a rendere tutto ancora più coinvolgente ci sono le tifoserie animate che fanno sentire il calore e l’energia di uno stadio vero.                                       

Provare per credere: una volta che vedrete queste partite, capirete perché chi le ama non riesce più a smettere di seguirle”.

Come è cresciuto il movimento in Italia negli ultimi anni?                                                                        

“Negli ultimi anni il movimento dei Powerchair Sport in Italia ha conosciuto una crescita costante e molto incoraggiante. Fatta eccezione per la stagione segnata dalle interruzioni dovute alla pandemia di Covid-19, il numero di tesserati è aumentato progressivamente, segno tangibile dell’interesse crescente verso queste discipline e della passione di chi le pratica.                                                             

Un esempio perfetto di questa espansione è il Powerchair Football: nato nel 2020, proprio in piena pandemia, oggi, a soli cinque anni di distanza, conta già 13 squadre iscritte al campionato 2025/26 a cui vanno aggiunte le squadre affiliate. Questo ha permesso di creare un vero campionato nazionale, strutturato su vari gironi e che coinvolge squadre da tutta Italia: dalla Sicilia a Venezia, passando per Torino e la Puglia. È un chiaro segnale di quanto entusiasmo e interesse stiano crescendo, e di quanto il movimento stia diventando sempre più radicato sul territorio nazionale.                          

Questo incremento non è solo un riconoscimento del lavoro della Federazione, ma anche una testimonianza concreta di quanto i Powerchair Sport siano inclusivi e accessibili a tutti, indipendentemente dal grado di disabilità. Oggi sempre più persone scoprono la gioia di giocare, di far parte di una squadra e di vivere le emozioni delle competizioni.                                                        

Ogni nuovo atleta che si avvicina al movimento rafforza la convinzione che questi sport non siano solo attività ricreative, ma vere esperienze di vita: un modo per superare i limiti, creare amicizie e dimostrare che lo sport è davvero per tutti.

Uno degli obiettivi principali della Federazione è far conoscere sempre di più i Powerchair Sport. La comunicazione è fondamentale: più le nostre discipline vengono promosse su diversi canali, più persone scopriranno quanto siano entusiasmanti, inclusive e accessibili, e maggiori saranno le possibilità che nuovi atleti si avvicinino.                                                                                                             

Allo stesso tempo, vogliamo investire sul territorio, favorendo la nascita di nuove realtà sportive in tutta Italia e creando una rete capillare di squadre, campionati e iniziative locali. Non si tratta solo di crescita numerica, ma di costruire una comunità viva e attiva, dove lo sport diventa un mezzo di inclusione, condivisione e passione.

Un altro obiettivo strategico è rafforzare il fundraising e la collaborazione con sponsor, per garantire stabilità economica e permettere investimenti in strutture, formazione, attrezzature e progetti di promozione. In questo modo possiamo sostenere sia lo sviluppo dei campionati esistenti sia la creazione di nuove opportunità per tutti gli atleti.

In sintesi, la nostra visione per i prossimi anni è chiara: far crescere la conoscenza, la partecipazione e la sostenibilità dei Powerchair Sport, così che sempre più persone possano vivere le emozioni straordinarie di queste discipline”.

Quali sono le sfide maggiori che affrontate (finanziamenti, strutture, formazione allenatori…)?          

“Le sfide principali per la Federazione riguardano formazione, strutture, attrezzature e risorse finanziarie, tutti aspetti fondamentali per sostenere la crescita dei Powerchair Sport.

La formazione è una priorità: il livello di gioco in tutte le categorie è ormai molto alto, e per mantenerlo e farlo crescere ulteriormente è necessario investire su allenatori, ufficiali di gara e classificatori. Negli ultimi anni abbiamo già fatto passi avanti significativi, ma continueremo a sviluppare programmi di aggiornamento e percorsi formativi per garantire professionalità, sicurezza e qualità in ogni competizione.                                                                                                                              

 A questo si aggiungono le strutture e le attrezzature. Non sempre è semplice trovare spazi adeguati per allenamenti e gare, e ogni nuova realtà ha bisogno di supporto per rendere gli sport accessibili a tutti. Anche per lo svolgimento degli eventi federali è essenziale avere strutture ricettive e sportive in grado di accogliere gli atleti con disabilità motorie, garantendo sicurezza, comfort e funzionalità. Su questo fronte possiamo contare su alcune eccellenze, ma c’è ancora molto lavoro da fare per uniformare e migliorare l’offerta a livello nazionale.

Infine, i finanziamenti e il fundraising rappresentano una sfida costante. Investire in comunicazione, formazione, strutture e promozione richiede risorse, e il supporto di sponsor e partner è fondamentale per sostenere la crescita del movimento e ampliare le opportunità per tutti gli atleti.     

In sintesi, le sfide sono molte, ma sono anche motivo di stimolo e innovazione: ci spingono a crescere, a migliorare e a rendere i Powerchair Sport sempre più inclusivi, accessibili e competitivi”.

Ci sono prospettive di inserimento ufficiale dei Powerchair Sport nel programma paralimpico? “L’inserimento ufficiale dei Powerchair Sport nel programma paralimpico è certamente un obiettivo a lungo termine. Si tratta di un percorso complesso, che richiede tempo, visibilità internazionale e crescita del movimento a livello globale. Tuttavia, il crescente entusiasmo e la professionalizzazione di queste discipline, insieme alla partecipazione sempre più ampia di atleti e nazioni, fanno ben sperare. Il nostro impegno è quello di consolidare i campionati, promuovere eventi di alto livello e lavorare a stretto contatto con le federazioni internazionali per portare i Powerchair Sport dove meritano: sul palcoscenico paralimpico mondiale”.

 

Che messaggio vorrebbe arrivasse ai giovani che non conoscono ancora i Powerchair Sport?              

“Ai giovani direi: provateci, venite a giocare, venite a vivere questa esperienza! I Powerchair Sport non sono solo sport: per chi vuole provare come atleta, rappresentano un’occasione unica per scoprire le proprie capacità, conoscere meglio se stessi, sviluppare maggiore autoconsapevolezza, viaggiare, incontrare nuove persone e vivere esperienze di vita e di condivisione davvero importanti. È un mondo in cui ogni azione conta, ogni gol o assist è frutto di collaborazione e determinazione, e ogni partita regala emozioni autentiche.

E questo vale anche per i giovani senza disabilità: nel movimento possono trovare opportunità preziose di crescita personale e professionale, facendo esperienza come arbitri, classificatori, volontari o collaboratori delle squadre. Offrire il proprio tempo, sostenere gli atleti e contribuire allo sviluppo del movimento permettono di acquisire competenze, spirito di squadra e esperienze che valgono anche nel curriculum e nella vita quotidiana.

In sintesi: Powerchair Sport è inclusione, emozione e opportunità. Tutti, giovani con o senza disabilità, possono entrare in questo mondo e scoprire quanto può essere straordinario”.              

Dietro ogni partita, ogni carrozzina lanciata a tutta velocità e ogni gol segnato, c’è molto più di una semplice sfida sportiva: c’è una comunità che crede nella forza dell’inclusione e nella potenza dello sport come linguaggio universale.

Come ricorda il presidente Piccillo, i Powerchair Sport non sono solo un’occasione per superare i limiti, ma una porta aperta verso nuove possibilità, amicizie e consapevolezze.
Perché in fondo, come nello sport più autentico, ciò che conta davvero non è la carrozzina che guidi, ma la passione che ti spinge a non fermarti mai.



















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