Da Catania alla NBA: la nuova sfida Milwaukee Bucks di Federico Pagliara nuovo VP of Global Partnership Sales

di FRANCESCO MAFERA  

Raramente un professionista italiano arriva ai vertici del business americano.

Se poi si considera che l’ambito di riferimento è quello sportivo, probabilmente l’impresa diventa ancor più ardua. Una probabilità di successo che si assottiglia ancor di più se stringiamo il diametro fino al basket americano. Ci vuole del talento. Ma a noi quello non è mai mancato: sappiamo esportarlo da sempre e gli States sono storicamente una delle nostre mete predilette in tal senso fin dalla notte dei tempi. 

Una frontiera quella dell’NBA tanto affascinante quanto complessa e nella quale, a dire il vero, il soddisfacimento delle proprie aspettative è semmai un qualcosa di più unico che raro. Tuttavia, c’è qualcuno che ha saputo crederci veramente e che ha fatto sul serio fino a realizzare i propri obiettivi per capacità e lungimiranza. Quel qualcuno ha una identità ben precisa che merita di essere rivelata e messa in risalto per il fatto di aver portato in alto il nome dell’Italia nel mondo a livello manageriale, rappresentando il meglio che la nostra nazione possa offrire in un campo nel quale veniamo sovente bistrattati.

Stiamo parlando di Federico Pagliara. Di origine siciliana e nella fattispecie catanese di nascita, colui che, in effetti, è riuscito ad arrivare ad un grande traguardo coniugando innovazione e mentalità, grazie soprattutto a impegno e visione.

Dal giugno 2025 è infatti il Vice President of Global Partnership Sales dei Milwaukee Bucks, ruolo chiave in una delle organizzazioni più dinamiche e innovative della lega. 

Un nuovo step di carriera che lo colloca cosi ad un livello ancora più alto dopo una serie di esperienze che lo hanno fortificato e istruito per salire un altro gradino. La sua è una storia costruita passo dopo passo, tra Europa e Stati Uniti, tra strategia, relazioni internazionali e innovazione digitale. Prima dei Bucks, Pagliara ha guidato le partnership dei Chicago Fire in MLS ed è stato responsabile per il Nord America della Lega Serie A. Ha co-fondato diverse realtà nel mondo dello sport business e vanta due master conseguiti nel Regno Unito. 

Oggi, però, inizia per lui una sfida nuova, più grande di tutte le precedenti. Lo abbiamo quindi intervistato per capire cosa rappresenta questo traguardo per lui e come immagina il futuro dei Bucks e delle partnership globali in NBA. 

 

Federico, è un piacere intervistarla. Arrivare ad un ruolo di leadership NBA non è un traguardo comune. Cosa rappresenta per lei questa nuova sfida ai Milwaukee Bucks?

“Il piacere è mio. Sono una persona fortunata, ho una famiglia che mi ha sempre supportato nel seguire i miei sogni anche se mi hanno portato lontano da casa. Questa nuova sfida rappresenta un altro tassello importante per la mia crescita professionale, so dove voglio arrivare e passo dopo passo i sogni diventano realtà”.

Il suo percorso l’ha portata dalla Serie A alla MLS e ora alla NBA. Come pensa di mettere a frutto questa esperienza nel suo nuovo ruolo? 

“La bellezza del nostro lavoro è che siamo constantemente in contatto con persone provenienti da tutto il mondo, culture diverse, background unici, ma accumunati dalla passione per lo sport. Uno dei miei mentor mi diceva di essere una spugna, e con piacere posso dire che si impara sempre e piu diventa stimolante portare le proprie esperienze ed introdurle in un nuovo contesto”. 

Quali differenze ha riscontrato con gli ambienti afferenti ad altri sport ed in che modo queste possono contribuire o hanno contribuito ad arricchire il suo bagaglio?

“Fare ‘sport business’ è diverso in qualsiasi zona geografica e poi lavorare in sport diversi comporta delle skills specifiche che non sempre sono trasferibili. Una delle grandi differenze che ho trovato è lo story telling. Riuscire a trovare un vero brand alignment tra squadra/lega e possibile partner rimane sempre alla base di qualsiasi conversazione e nelle mie esperienze le “storie” raccontate sono sempre state diverse, ma con una cosa in mente: mettere il partner in primo piano senza snaturare quello che la squadra rappresenta”. 

Quali saranno le sue priorità come VP Global Partnership Sales?

“Vogliamo continuare a crescere al di fuori del Nord America, e vogliamo farlo insieme a partner commerciali. Strategicamente vogliamo aiutare brand internazionali a crescere sul mercato statunitense, ed allo stesso tempo dargli l’opportunita di utilizzare il brand dei Bucks nei vari mercati dove hanno una presenza consolidata”.

È uno dei pochissimi italiani in un ruolo dirigenziale NBA. Che effetto le fa rappresentare l’Italia a questi livelli?

“Come detto all’inizio sono una persona fortunata e molto orgoglioso di essere italiano! Ci sono ancora tante storie da scrivere qua negli Stati Uniti, e continuare a rappresentare ragazzi/e italiani che hanno il sogno di vivere l’American Dream nel mondo dello sport mi rende particolarmente fiero”.

Un consiglio ai ragazzi che sognano una carriera come la sua?

“Ogni ragazzo/a ha i propri obiettivi/sogni e il percorso non è mai lineare per arrivare dove si vuole. Createvi la vostra strada fortunata e sfruttate le relazioni che avete coltivato negli anni, il percorso che ognuno di noi fa ci rende unici in quello che possiamo offrire per un datore di lavoro. Un consiglio pratico, usate LinkedIn, create un network vero di persone con cui scambiare opinioni e esperienze”.