Special Volley Agrate, quando l’inclusione fa rima con competizione e divertimento
di MARIELLA LAMONICA
La società lombarda di Agrate Brianza vanta con orgoglio il team “Special” capace di vincere due volte i giochi nazionali, di schierare tre atlete ai mondiali e di strappare sempre una risate
Cinquantaquattro anni di volley ma da nove a questa parte un diamante in più, un fiore all’occhiello, un entusiasmo contagioso che ha dato ancora più valore ad una società fatta di fondamenta solide, passione smisurata e sani principi: è lo special team del Volley Agrate, una squadra speciale, appunto, che accoglie atleti con disabilità intellettiva.
“Ho ereditato qualcosa di fantastico – afferma Antonio Giaquinto, neo presidente del club dallo scorso marzo – la società per intero certo, dove giocano anche le mie figlie tra le fila delle giovanili, ma soprattutto questa squadra che davvero è qualcosa che va oltre, inspiegabile a parole, non conosco bene la sua storia, la sua nascita essendo presidente da pochi mesi, ma mi godo ciò che fanno ogni giorno, l’esempio che rappresentano per tutti noi”.
Un esempio che trascende dai risultati sportivi ma che non possono non essere citati: lo Special Agrate si è laureato per due volte campione d’Italia e nello scorso ottobre ha arruolato ben 3 atlete ai mondiali femminili di Katowice in Polonia, messesi al collo una straordinaria medaglia di bronzo.
“Orgoglio di aver fatto parte di questa spedizione, raddoppiato al loro ritorno a casa – prosegue il patron – non senza un pizzico di invidia da parte dei ragazzi, il mondiale era solo femminile, a discapito delle squadre di club che invece sono miste; quindi, non c’era spazio per gli uomini e ne hanno un po’ bonariamente risentito, pur dimostrandosi felici per le proprie compagne”. “Non è mancato nemmeno il plauso ed il sostegno da parte dell’amministrazione comunale, ma loro e tutta la comunità sono molto vicini a questa squadra, si rispecchiano tanto in questo gruppo”.
Come è composta la squadra?
“Sono circa 14/16 atleti e atlete tra i 20 e i 35 anni compresi i partner, che invece ne hanno anche 50 di anni, e sono tutta una serie di sportivi volontari normodotati che si allenano con loro, li affiancano, li accompagnano alle varie manifestazioni”.
Quali sono le competizioni a cui partecipa il team?
“Non c’è un vero e proprio campionato ma ci sono una serie di raduni con formazioni che provengono da Bergamo, Lodi, Monza, Brescia, Morbegno, Montichiari e Cazzago, per dar vita a quella che è una sorta di competizione regionale, e poi ci sono i Giochi Nazionali che abbiamo conquistato due volte nella storia, infine i Play the Games che si svolgono praticamente ogni anno dove non ci sono nazionali e con le ultime edizioni svoltesi in Emilia Romagna, qui ci sono società che provengono da tutte le regioni del nord d’Italia, dimostrando come il movimento sia in crescita, e che accolgono numerose discipline, tra queste anche il volley appunto”.
Al di là delle partite, come è organizzata la squadra? Allenatori, allenamenti…
“Il nostro special team scende in campo ogni giovedì dopo il minivolley, Andrea Colombo è il coach coadiuvato da Maria Grazia e Alessia, alcuni atleti vivono in comunità, c’è dietro una macchina organizzatrice non indifferente tra genitori, accompagnatori, ecc, ma restano comunque il nostro fiore all’occhiello, la punta dell’iceberg di una società che si diverte con loro e si ispira a loro, basta vedere come lo guardano tutti, dalle ragazze della serie B2 ai piccoli atleti del minivolley, che tutte le volte che possono si buttano in campo insieme, quando dico che faccio fatica a trovare le parole per descriverli, dico la verità”.
E se invece dico obiettivi…
“Il lato sportivo è quello di vincere, inutile nasconderci, il livello è altissimo e la competitività anche, ci tengono a dismisura, si lavora sodo, e poi c’è il livello umano, fatto di inclusione, di gioia pura, di distanze che si azzerano e di un non arrendersi mai che trova forma nello sport, tanto quanto nella vita di ragazzi e ragazze speciali più che mai”.
Più una buona dose di esperienze e di emozioni che si intrecciano fra loro e che si percepiscono anche così, a distanza, tramite una semplice telefonata che lascia il segno.

Il Commento di Regione Lombardia: In Regione Lombardia approvata una legge che promuove lo “sport per tutti”
“Promozione dell’ideale sportivo e del volontariato in ambito sportivo“: questo è il titolo del progetto di legge approvato all’unanimità in Commissione Cultura a inizio dicembre. Il provvedimento vuole sostenere le attività organizzate nell’ambito dell’associazionismo sportivo che abbiano finalità educative e sociali e che mettano al centro i ragazzi, gli anziani e le persone con disabilità.
“Un provvedimento che nasce dalla scorsa legislatura -sottolinea il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani – con la consapevolezza che la Lombardia è terra di primati anche in ambito sportivo e che lo sport svolge una funzione sociale e aggregativa fondamentale, soprattutto nelle nostre piccole comunità. Con questa legge vogliamo incentivare un modello di “sport per tutti” basato sul rispetto della persona e delle regole, nonché sulla tolleranza e sulla lealtà, valorizzando quella grande e imprescindibile risorsa del mondo dello sport che è il volontariato”.
L’iniziativa di legge prevede l’istituzione della “Giornata regionale dell’ideale sportivo e del volontariato in ambito sportivo” per sensibilizzare tutti i cittadini lombardi: la data individuata è quella del 5 dicembre di ogni anno, coincidente con la Giornata internazionale del volontariato, proprio in considerazione del fatto che il volontariato nel mondo dello sport da solo rappresenta più del 50% del volontariato nelle sue varie forme e declinazioni ed è l’anima del sistema sportivo dilettantistico. L’articolo 3 del testo di legge, si sofferma in particolar modo sull’importanza della prevenzione e del contrasto a fenomeni negativi come le baby gang, il bullismo e il cyberbullismo.
Compito dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale sarà inoltre quello di indire, attraverso uno stanziamento iniziale di 80mila euro, un bando di concorso annuale con borse di studio destinate agli allievi delle scuole che producano studi, tesi ed elaborati inerenti alla diffusione della cultura dell’ideale sportivo e la valorizzazione del volontariato
