Sport e Inclusione: un progetto per il reinserimento sociale dei detenuti minorenni
La questione cardine del progetto è quella di restituire la dignità educativa che lo sport possiede. Non si tratta esclusivamente di educazione intesa come formazione didattica, presenza e sostegno parentale ma di ribadire il fatto che la pratica sportiva debba essere considerata come fondamentale agenzia educativa per crescere degli adulti sani moralmente, consapevoli della realtà attorno, con un forte senso critico e senza cedere alla cosiddetta devianza sociale.
Attraverso l’applicazione del progetto in questione, si intende stimolare l’empowerment di soggetti fragili e complessi come i detenuti minorenni attraverso la pratica sportiva svolta al di fuori di un Istituto Penale per i Minorenni (comunemente chiamato carcere minorile) al fine di limitare la possibilità di recidiva e implementare e sviluppare competenze trasversali per una possibilità di reinserimento sociale e lavorativo più solido.
Per corroborare l’ipotesi che la pratica sportiva possa ridurre la possibilità di recidiva o di nuovo ingresso in IPM per fallimenti progettuali, sono stati portati alla luce e analizzati numerosi studi che indagano l’esistenza di una correlazione tra implementazione delle cosiddette life skills e la pratica sportiva. La relazione tra le due variabili è risultata essere presente; pertanto, la conferma di ciò ha permesso di corroborare scientificamente quanto prospettato.
Il progetto consiste in un’uscita diurna autonoma attraverso l’utilizzo dei mezzi pubblici per i giorni della settimana in cui è previsto l’allenamento di pallacanestro o calcio presso la Polisportiva Bruinese; prima dell’allenamento il giovane dedicherà una parte del tempo come lavorante presso il bar interno alla stessa polisportiva. Una volta terminato l’allenamento il minore ritornerà presso l’IPM così come da progetto.
La scelta che soggiace al tema proviene dall’esperienza personale di chi scrive: “La mia mansione lavorativa è quella dell’educatore professionale all’interno dell’IPM “Ferrante Aporti” di Torino. Essa intende coniugarsi all’incarico amministrativo in essere da giugno scorso, in qualità di Assessore alle Politiche Sociali, alla Promozione dello Sport e alla Politiche Ambientali del comune di Bruino (To).
Tornando nel merito del progetto si intenderà chiedere autorizzazione all’Autorità Giudiziaria di competenza, previo benestare dell’equipe trattamentale assegnata al ragazzo detenuto, con l’intento di dare applicazione all’art.21 comma 1 della L. 26 luglio 1975, n. 354 che prevede la possibilità di lavoro e attività verso l’esterno al fine di agevolare il reinserimento sociale.
Risulta rilevante considerare che non si tratta di un progetto socio-educativo: trattandosi di un project work legato alla sostenibilità sociale, diventa necessario misurare gli outcome e gli impatti delle scelte progettuali, considerando e analizzando le attività legate agli input.
La buona riuscita dello stesso sarà valutata in itinere ed ex post attraverso la compilazione di questionari da parte del minorenne stesso e dei tecnici; attraverso delle riunioni dell’equipe trattamentale penale e dalle decisioni dell’Autorità Giudiziaria.
È doveroso aggiungere che l’applicazione del progetto sopraesposto sarà valutata per l’anno sportivo 2025-2026 interrogando nuovamente tutti gli stakeholder coinvolti: Direzione e Area tecnica dell’IPM, assistente sociale titolare del caso dell’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni, Assessore delegato, Posizione organizzativa responsabile e il Sindaco del Comune di Bruino, Autorità Giudiziaria competente e il ragazzo possibile protagonista del progetto. Gli stakeholder appena citati rivestono un ruolo cruciale e decisivo poiché dai confronti con essi emergerà quale valore condiviso si intende cercare di sviluppare e raggiungere.
Qualora la valutazione ex post fosse positiva per ogni stakeholder, si intende replicare quanto prospettato con altri detenuti minorenni con l’intento di diffondere questa buona prassi anche negli altri IPM del territorio italiano.
Testo a cura di Mattia Russo