“Poca formazione dei tecnici e strategie sbagliate”: ecco perchè nel basket tricolore mancano i talenti
di Maurizio Mondoni
Dopo aver visto una partita di basket di serie A, dove il numero degli stranieri è impressionante, mi sono posto una domanda.
Ci sono i talenti nella pallacanestro giovanile italiana?
Per molti Istruttori e Allenatori di pallacanestro a livello giovanile è molto importante conoscere se sia possibile riconoscere subito in un giovanissimo atleta inclinazioni verso la pallacanestro e avviarlo precocemente ad essa.
A questo scopo, esiste una naturale tendenza a riconoscere particolari doti solamente nei soggetti che ottengono subito risultati tecnici notevoli in età precoce.
Sicuramente l’avviamento all’attività motoria deve essere precoce, ma la specializzazione tecnica nella pallacanestro deve seguire delle tappe obbligate nel corso degli anni e terminare successivamente con il perfezionamento progressivo della tecnica esecutiva, rispettando le leggi dell’accrescimento e dell’apprendimento. Purtroppo in molti casi i ragazzi arrivano a 13-14 anni e hanno delle lacune impressionanti dal punto di vista atletico e tecnico e questo non giova assolutamente (e i risultati si vedono a livello di campionati europei giovanili).
In termini puramente statistico-probabilistici, le possibilità di reperire un talento sportivo nella pallacanestro italiana, dipendono fortemente dal numero e dalla qualità dei giocatori esistenti nel circuito abituale di reclutamento e specifico della F.I.P., oltre che dal numero e dalla qualità dei giocatori.
Le azioni di ricerca del talento hanno assunto in alcune occasioni le caratteristiche di una vera e propria “caccia” al campione, indirizzata verso le fasce d’età sempre più precoci e condotta, a volte, da Istruttori e Allenatori incapaci e impreparati che utilizzano metodologie di insegnamento e di allenamento non particolarmente avanzate dal punto di vista scientifico.
Purtroppo molti Istruttori e Allenatori non ricevono un costante flusso di informazioni, né dalla ricerca scientifica, né dalla F.I.P., attraverso un procedimento di valutazione costante dell’efficacia delle modalità impiegate attualmente nel far emergere il talento.
I fattori più significativi a cui gli Istruttori e gli Allenatori di pallacanestro dovrebbero fare riferimento per l’individuazione del talento, secondo me, sono:
– i parametri di tipo fisiologico;
– il rapporto tra l’età biologica e quella cronologica;
– i criteri morfologici (peso, altezza, grande apertura delle braccia);
– le capacità motorie (condizionali, mobilità articolare, coordinative);
– le abilità tecniche specifiche (parametri tecnici);
– la motivazione e desiderio di riuscita;
– la personalità, il carattere, il controllo emotivo e le frustrazioni;
– il carico di lavoro.
Spesso molti Istruttori e Allenatori non sono abili a valutare tutti questi fattori e sono solo attenti ai parametri tecnici, che ritengono molto importanti e tralasciano gli altri.
Ai Raduni molte volte chi non è considerato “talento” dai tecnici federali F.I.P. si allena spesso in condizioni non idonee e con Istruttori e Allenatori non sempre all’altezza della situazione.
Chi non è ammesso ai raduni o non fa parte delle diverse squadre regionali o nazionali, non ha la possibilità di allenarsi in modo specifico e razionale e così le sue possibilità si riducono fortemente e ciò compromette certamente le successive possibilità di carriera.
La determinazione e il sostegno del talento nella pallacanestro deve avvenire per tappe e in un percorso di più anni, integrato con l’allenamento (test antropometrici, test sulle capacità motorie, test sulle capacità coordinative, test funzionali, controlli periodici).
Una prima determinazione si realizza tra i 10 e gli 11 anni, nel periodo del Minibasket (particolare idoneità alla pratica sportiva senza intenti specializzanti). In Slovenia e in Croazia i bambini praticano molte attività motorie e sportive prima di iniziare il Minibasket (Multilateralità).
Una seconda selezione avviene a 12-13 anni ed è più attenta ai parametri antropometrici e soprattutto ai tassi si sviluppo delle capacità e delle abilità motorie, comunque ha un valore orientativo, data l’impossibilità di prevedere certamente uno sviluppo futuro vincente. Questa fase è importante anche ai fini del recupero di atleti, che per ragioni legate allo sviluppo biologico, durante la prima fase non avevano ricevuto una valutazione positiva (recuperare i talenti tardivi).
La fase finale, quella cioè in cui sono decise le strategie di periodizzazione, in linea di massima si colloca attorno ai 14 anni. Il superamento di questa data può avere effetti negativi ai fini degli apprendimenti tecnici di base.