Simone Muratore: cadere e rinascere. Grazie alla Juventus
MARIELLA LAMONICA
Tra le cose belle arrivate in extremis nel 2024 c’è anche la “rinascita” di Simone Muratore, il calciatore ex Juventus che ha dovuto dare l’addio al calcio dopo 3 anni di lotta con una rara forma di tumore al cervello. Una storia a lieto fine, una battaglia vinta, a cui ha fatto seguito l’opportunità di continuare a vivere il calcio da vicino grazie proprio alla Juventus, inserendolo come collaboratore tecnico nel suo settore giovanile.
“Nessuno più di lui conosce bene l’ambiente della Next Gen” – aveva dichiarato il club nel comunicato ufficiale – “Siamo orgogliosi del fatto che possa mettere la sua esperienza a disposizione dei più giovani”.
Ma la rinascita di questo ragazzo è stata persino doppia. C’erano tante belle aspettative intorno a questo giocatore, c’era stata l’Atalanta, ma anche l’esperienza alla Reggiana in B e nella squadra portoghese del Tondela, ed ovviamente un lungo percorso in bianconero che lo ha visto persino giocare con la prima squadra in 5 occasioni differenti, fin quando la diagnosi di un Neurocitoma al ventricolo sinistro gli ha tirato uno schiaffo in faccia dal rumore assordante, ed un’eco da un milione di decibel che strazia persino l’anima.
Risucchiato in un vortice in cui, come lui stesso ha affermato, si è sentito travolto dalla necessità di tornare bambino per rivivere obbligatoriamente tutte le prime volte in cui, in tenera età, s’impara a camminare, parlare, correre, scrivere…, Muratore non ha mai mollato, e tappa dopo tappa, ha ripreso in mano quella vita che gli aveva davvero giocato un bruttissimo scherzo.
Da lì la guarigione, il sorriso finalmente disteso, ma anche la scelta dolorosa di dover dire addio al calcio giocato.
Poi però, quando la riconoscenza prende forma ed il merito di un talento coltivato da sempre trova acqua fresca e luce per rifiorire ancora, ecco la Juventus, per rinascere, una terza volta con quel nuovo ruolo all’interno della stessa casa che lo ha visto crescere, cadere e rialzarsi.
“La vita è un dono meraviglioso”, ha scritto Muratore su suoi social. Ha ragione lui, che questa vita se l’è vista scivolare tra le mani, salvo poi andarsela a riprendere come solo un vero leader, ed un vero uomo, sanno fare.
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