“Kings League, esperienza top: ora l’eccesso di competizione non rovini lo show”.
Grazie alla disponibilità di Kings League, numerosi studenti dei corsi di Sport Manager e Digital Marketing di Fondazione AMMI di Monza hanno potuto assistere come ospiti alla finale della World Cup svoltasi a Torino domenica 12 gennaio. Un’opportunità fantastica, per decine di ragazzi e ragazze appassionate di pallone e social network, per immergersi nell’elettrizzante atmosfera della competizione che sta travolgendo il mondo del calcio internazionale.
Tra nuove regole, cards, dadi, partite show, ex campioni, youtubers e “trilioni” di spettatori incollati ai propri dispositivi elettronici.
Ecco il reportage di un nostro giovane inviato, abituato a frequentare le curve degli stadi di calcio, catapultato in una curva in pieno stile Kings League.
Di CLAUDIO D’ADDA, inviato Redazione Junior
TORINO – L’esperienza vissuta con la Kings League non poteva avere aspettative dettagliate in quanto era totalmente una cosa nuova e potevamo definirla tranquillamente una prova per quello che verrà nei prossimi mesi con il campionato italiano. Proprio per questo non sapevo cosa aspettarmi se non una partita di calcio con regole “strane” per evitare la monotonia.
La prima differenza la si nota nei giorni prima dell’evento. Infatti, nonostante sia una finale mondiale, i prezzi sono molto bassi considerando anche la location di prestigio. Purtroppo temo sia dovuto al fatto che si sia dovuto sperimentare e studiare l’afflusso di gente per verificare l’efficacia del contenuto anche in Italia, ipotizzando quindi un leggero rincaro per le eventuali prossime finali, visto il successo.
Un’altra differenza la si percepisce, e non vede, e sto parlando dell’atmosfera. All’esterno e soprattutto all’interno dello stadio non si respira quella tensione pre partita che contraddistingue il classico calcio, ma bensì gente che si vuole godere al massimo l’evento, al di là del risultato. Sono convinto che anche se ci fosse stata l’Italia la situazione sarebbe rimasta la stessa.
Entrati nello stadio si nota l’ottima organizzazione a livello gestionale e di sicurezza, ma oltre a questo anche della preparazione in sé della struttura. Alcuni pensavano che avrebbero portato il manto erboso classico della KL e utilizzato quello, invece è stato creato il campo con delle linee sul prato vero dello Stadium. Con questo anche la struttura per le premiazioni e il mini concerto, ma soprattutto le postazioni streaming per fare in modo che non soltanto i due paesi finalisti “streammassero”, ma anche i maggiori esponenti italiani.
Non ho molto ben capito la scelta di Mahmood come apertura della serata perché poteva essere scelto qualcuno che rappresentasse di più il movimento giovanile e social italiano.
I grandi ospiti della serata non mancano e sono tutti azzeccatissimi, soprattutto per l’inaspettato arrivo di Jake Paul che ha scaldato e non poco l’intera KL. Manca all’appello però il presidente della KL Italia, ovvero Ibra. Secondo me doveva esserci.
La partita, potevamo aspettarcelo, è stata molto divertente dal 18esimo in poi, quindi dopo il dado di Bonolis. Ad alzare notevolmente il livello dello spettacolo è stata la partita all’intervallo. Il livello non calcistico, ma di divertimento in quanto a tecnica non eravamo messi benissimo nonostante le leggende, ma proprio per questo e per il fatto che i giocatori erano personaggi del web è stato vincente.
Non ho capito il motivo di metterla all’intervallo. Le due finaliste dopo il primo tempo hanno dovuto aspettare 20 minuti per scendere di nuovo in campo per il secondo tempo. Secondo me per il livello agonistico di una finale poteva starci metterla prima e, soprattutto, farla durare di più perché alcuni influencer hanno giocato 30 secondi di numero.
Mi sento di dire, in un contesto di piena soddisfazione, due piccole pecche dell’organizzazione.
La prima è che non era possibile vedere il tempo nel mega schermo perché riprendevano direttamente le live streaming e quindi era veramente troppo piccolo e, in un calcio con tempo effettivo, dove alcuni stravolgimenti hanno a che fare proprio con i minuti della partita, poteva essere messo in primo piano.
La seconda questione è puramente tecnica. Trovo poco sensato fare giocare i giocatori su erba vera dopo che sono stati abituati ad un altro tipo di terreno. Mi spiego. I terreni della KL (a detta di un mio amico partecipante ai provini) sono diversi. In primis perché cambia il tipo di prato, ma soprattutto il fondo. I giocatori sono stati abituati a giocare in un modo differente (tipo l’utilizzo della suola) perché il pallone scorreva molto meno. Questa differenza si è notata molto all’inizio della partita con errori tecnici e scivoloni dei calciatori.
Bello, invece, il fatto di sentire la voce di Fede Marconi con la telecronaca durante la partita.
In conclusione mi permetto di fare notare una mia perplessità. Ho paura che questa aria di spettacolo come si è vista ieri possa essere superata, con l’arrivo del campionato in Italia, dalla competizione. Quindi preferirei vedere magari un livello non altissimo, ma qualche evento divertente durante le partite come successo ieri nella partita di mezzo.
Detto questo sono veramente sorpreso e contento del risultato che ha avuto questa novità e sono convinto che tutto questo possa funzionare e portare a nuove opportunità anche perché è un prodotto che non costa vedere.
(Una immagine dentro la Kings League Arena di Milano)