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Cultura

Innerhofer e il segreto del divertirsi sempre

Redazione Quarto Posto
9 Febbraio 2025
  • copiato!

di LUCIA GALLI

SAALBACH (Austria)

Aprire il cancelletto ad oltre 40 anni è già una vittoria che va al di la di ogni risultato. Se lo sport è fatto della stessa materia di cui sono fatti i sogni c’è un atleta azzurro che, più di tutti, non ha smesso di crescere insieme ai suoi obiettivi ed oggi, per tenacia, impegno e serietà ha vinto la medaglia più bella, quella della professionalità. Christof Innerhofer, classe 1984, ai Mondiali di sci alpino, in corso sulle nevi austriache di Saalbach Hinterglemm, ha mostrato la carta di identità che ne fa il più “saggio” campione in pista, insomma quello con più primavere sulle spalle.

IL PIU’ SAGGIO

L’ex ragazzo della valle Aurina è arrivato con un bagaglio che, a molti, avrebbe già fatto venire voglia di smettere, cambiare pagina ed appendere gli sci da gara al chiodo. Non a lui. Fra 2011 e 2014 è stato il più forte discesista azzurro, l’uomo jet che ha traghettato lo sci italiano e la velocità tricolore nell’epoca moderna.

UOMO JET

Ha preso sulle spalle l’eredità di nomi forti come Kristian Ghedina, Alessandro Fattori, Peter Runggaldier e Patrick Staudacher per l’Italia e si è confrontato con mostri sacri della velocità da Hermann Maier ai suoi epigoni Klaus Kroell e Hannes Reichelt, passando per Bode Miller, la scuola norvegese di Aksel Lund Svindal, Kjetil Jansrud e Aleks Aamodt Kilde, Didier Cuche e Beat Feuz, fino alla contemporaneità e all’avanguardia di Marco Odermatt. In curriculum vanta sei vittorie e 12 podi, fra discese, superG e combinata, su piste leggendarie come Bormio, Wengen e Garmisch Partenkirchen o Kitzbuhel dove ha sfiorato il podio innumerevoli volte per pochi decimi.

INNER THE WINNER

Lo hanno chiamato Inner the winner, o Winnerhofer, soprattutto per il suo appuntamento con i grandi eventi a cui è sempre arrivato puntuale. A Mondiali ed Olimpiadi non ha mai tradito, come quando alla rassegna iridata del 2011, in Baviera si prese tre medaglie, lasciando il resto del mondo a bocca asciutta: oro in superG, argento in combinata e bronzo in discesa. Il tris perfetto a cui segue un bis olimpico, in Russia, tre anni dopo, con l’argento in discesa e il bronzo in combinata. Da allora una sfilza di top 10 che sono stati il carburante con cui Inner ha oliato un motore eccezionale nel trionfo della sua volontà.

IL BILANCIO

Così non importano davvero né il distacco, per altro contenuto, né il risultato di ieri, nel superG mondiale che sarà, probabilmente la sua ultima gara iridata in carriera. A contare sono le sue parole: “So che non è scontato ricevere delle occasioni come queste e di essere convocati alla mia età e quindi mi dispiace non aver sfruttato fino in fondo questa possibilità”, ha detto lui.

Quanti, con il suo curriculum, si preoccuperebbero di “giustificare” una meritata convocazione? Ed ancora: “I giovani di oggi sembrano essere capaci di vincere e divertirsi nello stesso modo. Si, se guardi i social postano tutti tramonti, piscina, champagne, pose sugli sci, ma in modo e in un mondo un poco dorato. Io non so, credo di essere stato sempre diverso: molto concentrato, tanto focus”, racconta Innerhofer.

DIVERTIRSI A 150 ALL’ORA

“Ma forse il segreto è proprio questo: la realtà è che io mi sono sempre divertito così, essendo serio e poi la verità? Adoro ancora adesso andare a 150 km l’ora, a fare le curve ad alta velocità e se non fosse per la mobilità della caviglia che qualche volta, come oggi, viene meno, beh sento ancora che potrei dire la mia”.

LA CHIUSURA DI UN CENTRO

Il futuro, però, sta comunque arrivando: “Potrei crogiolarmi nel mio passato, ma prendo le cose come vengono e non mi è mai piaciuto vivere guardando indietro”. E allora Inner- Winner ha già programmi, seri, chiari, onesti: “Voglio chiudere bene la stagione, per meritarmi di restare in squadra ancora per il prossimo anno, quello olimpico”. Già, per Milano Cortina 2026, Christof ha un sogno. “Potrebbe anche non essere tondo come una medaglia, ma sicuramente è un cerchio che si chiuderà: a Torino 2006 ho fatto l’apripista. Quale migliore occasione per chiudere la mia carriera?”.

SEGUIRE I GIOVANI?

E dopo? In molti ritengono che i migliori allenatori siano gli ex atleti a patto che sviluppino un metodo, un know how per trasferire la loro legacy, la loro esperienza ai più giovani. “Così quando ero io agli inizi, ho incontrato tanti campioni da seguire, da imitare e a me, oggi, piace dare consigli ai più giovani. Per questo mi piacerebbe allenare, anzi qualche squadra sia nazionale, sia qualche team più piccolo e privato mi ha già fatto delle proposte concrete. Però, per ora, resto un atleta”.

Perché ci sono ancora gare da affrontare. Perché non è finita finché non è finita. Fino a quando il sogno continua.

 

CREDITS COURCHEVE 2023, FRANCE – FEBRUARY 09: Christof Innerhofer of Italy competes during Men’s Super G at the FIS Alpine World Championships on February 09, 2023 in Courchevel, France. (Photo by Tom Pennington/Getty Images)

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