Progetto BRISWA, l’iniziativa contro le discriminazioni razziali scende in campo
di FRANCESCO MAFERA
C’è un nuova iniziativa ad ampio raggio nel campo del sociale che sta crescendo nel Lazio dopo aver già ottenuto un riscontro ampiamente positivo a livello nazionale e internazionale. È quella raccontata da Camillo Carlini, Presidente Onorario dell’Atletico Lodigiani e di BRISWA Italia, il quale ha presentato la BRISWA 2.0, un progetto per lo sviluppo di un percorso di formazione superiore incentrato sulla lotta al razzismo e quindi volto ai temi di inclusione e diversità.
Una iniziativa che, con il supporto della Lega Nazionale Dilettanti, ha l’obiettivo di sensibilizzare docenti, allenatori e studenti sul tema dell’inclusione. Carlini ha quindi approfondito la questione in una intervista rilasciata proprio sui canali ufficiali dell’associazione, fornendo anche maggiori specifiche riguardo a questa attività: “si tratta di un progetto co-finanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito del programma Erasmus Plus, già attivo dal 2017, quando è stato sottoposto per la prima volta e l’Atletico Lodigiani era uno dei suoi partner”.
Una iniziativa alla quale la stessa Commissione ha poi assegnato il suo bollino di qualità certificata, annoverandolo come una di quelle da poter riconoscere tra le “best practice” per valorizzare quanto é stato realizzato.
Un progetto che è partito, appunto, da uno studio delle pratiche educative esistenti riguardo al razzismo nelle università, al fine di identificare le esigenze educative e le politiche attuali da poter perseguire.
Fase a cui è seguita quella della creazione di testi e risorse per studenti e focalizzata sulle manifestazioni del razzismo e sulle strategie per contrastarlo, come testimoniato da Carlini che ha infatti spiegato quelli che sono stati i presupposti cardine per poter giungere a questo tipo di sintonia con l’Europa: “il fenomeno del razzismo era in costante crescita, per cui sono stati fatti degli studi a livello europeo al fine di capire come le nazioni affrontassero tale problema per risolverlo. Da queste valutazioni sono stati poi fatti dei sillabus per formare le persone a contrastarlo”.
Un punto di partenza che ha dunque condotto alla creazione di ambienti di apprendimento interattivo attraverso lo sviluppo di modelli di simulazione che consentissero agli studenti di sperimentare politiche contro il razzismo in un contesto privo di conseguenze reali. A questo, si è aggiunta l’organizzazione di corsi nelle università aderenti all’iniziativa, utilizzando i materiali sviluppati e l’ambiente di apprendimento interattivo per formare gli studenti sul razzismo e sulle sue implicazioni.
Da qui due step ulteriori: dalle campagne di sensibilizzazione tramite attività volte a promuovere la consapevolezza sul razzismo e l’importanza dell’inclusione nelle istituzioni accademiche agli eventi di disseminazione, per diffondere i risultati del progetto così da coinvolgere una vasta gamma di stakeholder nella lotta contro il razzismo.
Un progetto quello di “Briwsa” che – afferma Carlini – “è stato ri-fininanziato nel 2022, non solo perché sono stati fatti degli studi volti a capire il modo con il quale dover contrastare la problematica, ma anche per l’esigenza di sperimentare sul campo la formazione di quelle persone in contatto con i giovani, dai calciatori agli allenatori fino agli arbitri in modo che essi stessi potessero si riconoscerli ma anche saperli affrontare nella maniera giusta”.
Ed é appunto questo l’obiettivo del progetto BRISWA 2.0 come detto dal Presidente Onorario del sodalizio romano, facendo menzione anche del fatto che lo stesso abbia riscosso molto successo, ricevendo tante manifestazioni di interesse. Non solo in Italia, a partire da dei partner come la LND e la Lega Serie A, ma anche dalle varie federazioni di riferimento dei paesi in giro per l’Europa che – conclude Carlini- “hanno supportato attivamente il progetto, fornendo le proprie opinioni e impressioni”.
Come sostenitori, in qualità di testimonial a fianco dell’iniziativa, anche personaggi di spicco del panorama calcistico, come l’attuale allenatore del Venezia Eusebio Di Francesco e il difensore del Napoli Juan Jesus che si sono espressi a favore della causa, lanciando il loro personale messaggio contro il razzismo.
Per un calcio sempre più sociale che faccia dell’inclusività, anche nella lotta alle discriminazioni, il suo punto di forza costante, alimentando sempre di più una politica di rinnovamento e di rilancio per le nuove generazioni, attraverso lo sport.

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