Fantacalcio? Oh Yes! A tu per tu con il “veterano” Dante Gregorio: “Divertimento, amicizia e passione”
di MARIELLA LAMONICA
Un gioco? No, di più, molto di più o forse un di più “giusto”, ma dove la passione resta il più solido filo conduttore. Il Fantacalcio per Dante Gregorio è questo e molto altro, è una vita di aste e quotazioni che dura dal 1991, una vita da fantallenatore, una vita di amicizie che traballano ma solo una domenica all’anno e che poi corrono veloci nella quotidianità di giornate intense fatte di tante cose ma in cui un pensiero alla formazione del weekend non manca. Ma anche una vita di sviluppi inaspettati, di un canale YouTube che oggi conta oltre 16 mila iscritti, una vita di consigli e anche di valori che non tramontano, come l’occasione della “popolarità” per fare del bene.
“È iniziato tutto per gioco perché di questo si tratta, eravamo sui banchi della scuola media e l’anno era il 1991/92, il mio socio di squadra è diventato poi anche il mio testimone di nozze, è un’amicizia che dura da 33 anni; ci vedevamo al bar e da lì è nato tutto, una lega, o forse più che una lega un legame che ancora oggi è solido e più vivo che mai grazie ad una banda di sciamannati che continua a divertirsi con poco.”
“A fine anni ’90 abbiamo dato vita al Fantadesio.it – prosegue Gregorio – dove sostanzialmente creavamo e importavamo le schede dei giocatori, poi è finito nell’etere e come spesso accade qualcuno ha preso spunto e lo ha replicato.”
Il tuo successo, però, esplode post covid, quando un amico ti lancia un’idea e tu la cogli con entusiasmo ma senza grandi aspettative, ed invece…
“Ed invece il mio canale YouTube conta 16 mila iscritti in 4 anni, wow, mi fa quasi specie dirlo. Un amico mi disse che davanti al video mi prestavo bene e che la mia parlantina aiutava una migliore resa dell’immagine, così mi sono detto “Perché no” e ho aperto un canale pensando di toccare quota 1000 iscritti e non di più, mi sono dovuto ricredere e soprattutto stupire, nonostante ci dedichi poco tempo (nella vita di tutti i giorni sono un family banker e mi dedico tanto anche alla mia famiglia ndr), il riscontro è stato ottimo, e così creo contenuti a supporto degli altri.”
Questo canale ti ha permesso di essere tra i fantallenatori di punta di Fantalab, una delle app di riferimento di questo gioco.
“Alcuni ragazzi di Padova hanno creato, appunto, questa applicazione che coinvolge anche personaggi di spicco del web, e tra questi ci sono anche io, è divertente e utile perché aiuta a prepararsi nel migliore dei modi, a trovare spunti, a confrontarsi, è un bel modo di interagire per far fruttare al meglio la nostra passione.”
Un gioco così longevo cosa si trascina dietro nel tempo restando divertente e immutato? E qual è il suo bello?
“Come accennavo anche prima, per me ciò che è speciale e che è rimasto intatto è la passione, la pura e semplice voglia del gioco, io e il mio gruppo di amici siamo gli stessi che negli anni ’90 all’una di notte giravano le edicole di Pessano con Bornago per comprare la prima Gazzetta a caccia dei voti, in questi 32 anni è intervenuta a gamba tesa la tecnologia, è vero, ma il resto è uguale, lo stesso spirito, lo stesso entusiasmo, ci “arrabbiamo” come un tempo e ci prendiamo in giro allo stesso modo, ma non ci siamo mai mancati di rispetto, ecco un’altra cosa bella oltre le relazioni e l’amicizia, è il fatto che nel mio fantacalcio, e di conseguenza sui miei canali, non ci sia spazio in alcun modo per le mancanze di rispetto o le “parole forti”, sono molto attento a queste cose, pretendo che si resti nel range del gioco proprio per quello che è.”
È cambiata tanto la partecipazione degli utenti nel tempo? E soprattutto, c’è anche una presenza femminile?
“No la partecipazione non è cambiato molto, nel senso che si sono ingigantiti i quantitativi, i numeri femminili sono ancora limitati ma in crescita, oggi la presenza delle donne si fa sentire molto di più rispetto al passato, devo dire che questo è un altro argomento a cui sono molto sensibile ed ovviamente sono molto attento anche al linguaggio e ai commenti discriminatori, sono cose che nei miei canali non esistono, è un gioco, ci sono delle regole, si vince, si perde, ma sul rispetto non transigo.”
Ti chiedono un sacco di consigli ogni giorno, ma quali sono le domande più curiose con cui hai avuto a che fare?
“Non saprei dirtene una in particolare, ci sono persone che mi offrono soldi pur di fargli la formazione, c’è chi ti martella quotidianamente, chi, preferisce, i consigli sporadici, è davvero un bel mix, mi è capitato che anche qualche personaggio famoso mi chiedesse una mano, diciamo che in tutti questi anni me ne sono successe tante, ma le ho affrontate sempre, tutte, con il sorriso, ho persino scritto un libro in occasione dei 20 anni della nostra lega, è una sorta di romanzo che si legge in una sera, è stata un’altra bella esperienza, dovrei trovare il tempo per aggiornarlo.”
È vero che hai legato a questo tuo gioco anche un progetto benefico?
“Sì, per tutti coloro che partecipano a distanza c’è il versamento di una quota simbolica di 20 €, e il ricavato viene devoluto all’associazione disabili “Calcio Integrato” progetto “Tiki Taka”, è una cosa a cui tengo molto, ed un po’ come il discorso donne di prima, nel senso che ho un occhio di riguardo anche per i ragazzi e le ragazze disabili che mi scrivono e che si “attaccano” a questo gioco come fonte d’entusiasmo nelle loro giornate, è uno svago, una passione, ma per tante persone è anche una delle poche cose che li distrae da una quotidianità non semplice.”
Quali sono gli sviluppi futuri del Fantacalcio?
“Premesso che credo non ci saranno cali nel tempo, sarà sempre un gioco molto amato e apprezzato, credo anche che il suo futuro sarà quello d’integrarsi ad altri giochi, magari una sorta di “Football Manager” dei tempi moderni, magari un “tutti contro tutti”, penso che il Fantacalcio possa arrivare ad avere mille nuove varianti, magari anche una “nuova vita”, ma il futuro resta comunque dalla sua parte in qualunque forma si presenti.” “Il mio futuro? – prosegue l’esperto – Sempre alle prese con questo gioco che, appunto, resterà tale, la passione è passione ed è giusto che abbia un ruolo predominante, ma non cambierò il mio modo di vivere per concentrarmi solo ed esclusivamente su quest’attività, altrimenti perderebbe il suo bello.”
Per chiudere, toglimi una curiosità: cosa rispondi a tutti quelli che dicono “Il Fantacalcio è solo una questione di fattore C?”
“Rispondo che il fattore C ha un peso sull’anno singolo, non sul lungo termine, capita la stagione in cui punti tutto su qualcuno e s’infortuna, capita anche la stagione in cui le cose non girino affatto, ma credo nella preparazione, chi si prepara meglio vince.”