“Non Invisibili”, Romulea in campo per la Consapevolezza sull’Autismo
di FRANCESCO MAFERA
L’autismo è una condizione spesso invisibile agli occhi della società, che fatica a riconoscerlo e, di conseguenza, a informarsi su di esso. Questa mancanza di consapevolezza porta a trascurare ciò che invece sarebbe fondamentale: comprendere le caratteristiche dell’autismo, individuare i bisogni di supporto e promuovere un approccio inclusivo nei diversi contesti sociali, come la scuola, il lavoro e lo sport.
La campagna europea per la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo 2025, che si celebrava lo scorso 2 Aprile, ha scelto come tema il concetto dell’essere “Non invisibili”, un messaggio chiaro che rivendica maggiore visibilità, diritti e inclusione per le persone autistiche e le loro famiglie. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica su una realtà che riguarda tra il 2% e il 3% della popolazione.
Una problematica che in proporzione alla portata del fenomeno rischia ancora di passare inosservata. Non per la Romulea, storica società sportiva della Capitale, che applica il calcio come strumento per l’inclusione delle persone nello spettro autistico.
Da anni, infatti, esiste una realtà chiamata “Romulea Autistic Football Club”, che si impegna nello sviluppo del calcio inclusivo, valorizzando il ruolo dello sport come strumento educativo e formativo.
L’iniziativa, riconosciuta dal CONI, mira a migliorare la qualità della vita delle persone nello spettro autistico, favorendo lo sviluppo delle competenze sociali, motorie ed emotive. Il progetto punta su valori fondamentali come interazione, autostima, autoironia, impegno, perseveranza e spirito di squadra.
Per celebrare la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, la Romulea ha organizzato l’VIII edizione del Torneo WAAD 2025, che si è tenuta sabato 5 aprile presso il Campo Roma, dalle 9:30 alle 12:30. L’evento ha visto la partecipazione di quattro squadre: Romulea Autistic Football Club, Nazionale Parlamentari, Rappresentativa Lega Unica (Lega Calcio8) e Nazionale Italiana Sistema Sportivo.
Il torneo rappresenta un’applicazione concreta del modello promosso dal progetto “Sacree” (Sport e Autismo, dalla diagnosi scientifica alla creazione di un modello pedagogico europeo). Le squadre partecipanti erano composte da gruppi misti, includendo giocatori con e senza disabilità, e seguendo le regole standard del calcio. Il tutto si è svolto in uno scenario sportivo di grande valore storico per la Capitale, coinvolgendo direttamente sul campo i rappresentanti delle istituzioni.
A sottolineare l’importanza dell’evento, il capitano dell’Autistic Football Club, Pietro Cirrincione, ha dichiarato:
“Siamo molto orgogliosi di celebrare in questa occasione anche il nostro decennale; abbiamo percorso molta strada da allora, quando creammo un modello inclusivo, e ora siamo già alla seconda stagione della Lega Unica, un campionato ufficiale della Lega Calcio a 8, con squadre miste, immerso in un contesto sportivo ordinario, accogliente e non segregante, che a ogni stagione cresce di importanza e in partecipazione, essendo ora divisi in due serie”.
Un’iniziativa che quindi dimostra come lo sport possa abbattere le barriere, creando spazi di vera inclusione e mettendo in luce delle problematiche spesso trascurate. Criticità che possono acquisire risalto grazie all’organizzazione di iniziative di questo genere. Delle iniziative che, propagandosi capillarmente, possono generare interesse, rafforzando quindi attivamente il movimento in questo ambito del sociale.