Un secolo d’azzurro in mostra, 100 anni di storia della Nazionale di calcio, intervista a Mauro Grimaldi
di STEFANO RAVAGLIA
Si chiama “Un secolo d’azzurro” e celebra i 100 anni di storia della Nazionale italiana di calcio. Fino all’8 giugno a Castel Sismondo, a Rimini, e poi a Lucca, nell’ambito di un biglietto che includerà anche la visita ai luoghi culturali della città, sono in mostra cimeli, palloni, maglie e tanto altro relativo alla storia dell’Italia che ha partecipato e vinto a Mondiali, Europei e competizioni internazionali nonché anche la storia del calcio italiano dalla sua nascita.
Abbiamo fatto due chiacchiere con il suo curatore e organizzatore, Mauro Grimaldi, amministratore delegato del centro tecnico di Coverciano. Eccone uno stralcio, mentre per l’intervista completa vi invitiamo a visitare e a iscrivervi al nostro canale Youtube.
“Dentro al calcio c’è la storia d’Italia, la nostra storia” – esordisce Mauro – “Il pallone diventa narratore e strumento didattico in modo da avvicinare i ragazzi. Possiamo raccontare dal periodo post unitario, quando il calcio è arrivato in Europa e in Italia sino alla Monarchia, passando per il fascismo e la Repubblica. Guarda caso tutto è stampato sulla maglia della Nazionale: lo stemma sabaudo, il fascio littorio, poi lo scudetto come lo conosciamo oggi dopo la proclamazione della Repubblica”.
Grazie a molti storyteller o a una attività incessante di collezionisti e storici del pallone, la storia del calcio sta avendo un suo percorso, in un paese che ha poca memoria storica. Continua Mauro: “Senza la memoria storica non c’è futuro. Non solo io ma tanti amici collezionisti e persone che si stanno in maniera autonoma inserendo in questo circuito per raccontare la storia stanno facendo. Il calcio è un percorso che riguarda ognuno di noi. Chi di noi non ha un ricordo legato al calcio? Anche il non appassionato è legato al pallone. Io ricordo nel 1970 una tv in bianco e nero, io seduto di fianco a mio padre per vedere Italia-Germania. Non c’è nessuno che non abbia un episodio legato al calcio. Battaglie, miti, eroi, è una cosa epica ma anche piena di valori. Vorrei che questo mondo così complesso possa avvicinare i ragazzi attraverso questi valori. Noi gliela vogliamo raccontare non solo attraverso i libri o i racconti ma attraverso il tatto con i vecchi palloni di cuoio o le maglie come erano e come sono oggi. Oggi si può tenere in pugno, pesa 70 grammi, un tempo era un maglione, non so come facevano a giocare…”
Affiancata alla mostra anche una rassegna letteraria con storie di calcio che partirà da metà maggio fino a fine mostra con autori importanti che presto verranno svelati: “Sarà una mostra nella mostra molto interessante. Un incontro con la gente e gli appassionati in cui ci si potrà affrontare e aprire anche un dialogo tra chi parteciperà, raccontando ognuno le proprie esperienze legate a questo tipo di racconto”. La prossima tappa, dopo Rimini, sarà Lucca. Ma è facile pensare che il viaggio di “Un secolo d’azzurro” continuerà in tante altre città del paese.