“Spazio al Gesto” di Daniele Cassioli, per aprire gli orizzonti delle opportunità per i bambini
di MARTA MULÉ
Promuovere l’avviamento motorio e avvicinare alla pratica sportiva le persone, ma soprattutto i bambini con disabilità: con questo scopo nel 2019 è nato Real Eyes Sport, un’associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro ideata da Daniele Cassioli, atleta paralimpico di sci nautico plurimedagliato, cieco dalla nascita.
Cassioli è un vero campione azzurro: ha conquistato 28 titoli mondiali, 27 titoli europei ed è considerato il più grande atleta di sci nautico paralimpico di sempre. Ma, oltre che nella sua carriera sportiva, si è sempre impegnato molto per rompere il tabù della disabilità e per aiutare i più piccoli a fare attività sportiva.
“L’idea nasce dalla mia esperienza: mi sono accorto che il fatto che quando ero piccolo i miei genitori abbiano sempre visto prima il bambino e poi il disabile li ha aiutati a scegliere per me una vita come quella dei miei coetanei”, spiega Cassioli. “In questo lo sport ha avuto un ruolo centrale perché ho potuto fare nascere amicizie che resistono ancora oggi, ma anche acquisire competenze e abilità che, anche se non si diventa atleti professionisti, sono comunque fondamentali per crescere. Io poi ho vinto titoli e ho avuto la mia carriera agonistica, ma quella è una fortuna: la cosa più importante è stata accrescere le capacità relazionali”.
Real Eyes Sport oggi conta più di 300 tesserati e svolge attività formative e didattiche in tutta Italia. L’obiettivo è quello di dare a bambini e ragazzi con disabilità l’opportunità di scoprire il proprio potenziale proponendo un approccio allo sport multidisciplinare e di fare vivere loro esperienze di gruppo che possano farli divertire e arricchire sotto tanti punti di vista. Diversi progetti dell’associazione sono dedicati all’avviamento allo sport per permettere ai più piccoli di muoversi, socializzare e trovare un ambiente dove sviluppare nuovi talenti grazie al supporto di guide e istruttori.
“Lavoriamo in tutta Italia col progetto “Spazio al gesto” per aiutare le famiglie a trovare un luogo non troppo lontano da casa dove il proprio figlio può fare sport come succede per tutti i bambini e poi abbiamo i camp, tre invernali e quattro estivi ogni anno. Il nostro focus primario sono i bambini: l’età dei partecipanti è principalmente dai 4 ai 15 anni. Poi, però, facciamo anche diverse attività didattiche con studenti universitari di scienze motorie per formarli sul tema della disabilità, soprattutto quella visiva e abbiamo supportato alcuni di loro in progetti di tesi e tirocini”.
In collaborazione con diverse università, infatti, Real Eyes Sport propone percorsi di formazione rivolti al corpo docenti e agli studenti, ma anche momenti educativi nelle strutture sanitarie. La formazione ai docenti consente di sviluppare competenze che favoriscono una didattica aperta a tutti, con strumenti e metodologie per creare un ambiente di apprendimento più equo e stimolante. Gli studenti, invece, sono coinvolti in esperienze dirette attraverso la simulazione della disabilità, che permette loro di sviluppare empatia e li avvicina in modo pratico al tema dell’inclusione. In più, ascoltare il racconto di atleti con disabilità è un’esperienza che può aiutarli a vedere la diversità come una risorsa.
Il movimento è il fulcro dell’attività di Real Eyes Sport, che non perde però di vista anche l’aspetto agonistico con allenamenti mirati e con la partecipazione ad alcuni eventi nazionali e internazionali.
“Recentemente un grande risultato per noi è stato quello raggiunto ai Campionati italiani di atletica paralimpica ad Ancona, dove nelle categorie under 14 c’erano sette partecipanti e sei di loro provenivano da Real Eyes Sport. Questo ci dice che c’è un vuoto e che si può fare molto di più, ma certifica anche il buon lavoro fatto fino ad ora. Anche dal punto dell’agonismo iniziamo a raccogliere i frutti di anni di impegno e il nostro sogno adesso è quello di aumentare ancora di più il numero di bambini che partecipano alle nostre iniziative”.