Risolvere i conflitti nello sport: il metodo Medianos, intervista a Massimiliano Ferrari
di STEFANO RAVAGLIA
Crescere dal punto di vista sportivo sotto l’aspetto prestazionale pare sempre una priorità, ma una crescita fondamentale è quella dal punto di vista relazionale. Conflitti e litigi sono all’ordine del giorno anche negli sport di squadra o tra allenatore e giocatore in quelli individuali, e in mille altre situazioni. Massimiliano Ferrari, mediatore Civile e Commerciale, ha elaborato un metodo per la gestione di questi conflitti: il metodo Medianos. Sul nostro canale Youtube trovate la nostra chiacchierata, di cui pubblichiamo come di consueto uno stralcio.
“Siamo una community di mille persone e lo abbiamo portato in alcune associazioni sportive tramite i nostri 200 facilitatori Medianos – dice Massimiliano -. Facciamo giocare le persone con questo metodo dentro l’associazione sportiva, ma se l’allenatore o l’educatore sportivo si prende a cuore il metodo può pensare di usarlo nelle ore di ritiro, dove ci sono anche molti momenti liberi”. Ma come funziona questo metodo? Continua Massimiliano: “Lavoriamo in collaborazione e a supporto con le squadre, è uno strumento efficace e potente che permette alle persone di imparare da soli. Partiamo da una domanda: ti è capitato di discutere nello sport, a casa, o per strada? La nostra novità è il cambiamento did paradigma culturale. Capita a tutti di litigare, è inevitabile, questo non vuol dire litigare male o non imparare nulla dalla discussione o dal conflitto. Si può imparare a gestirlo, senza giudicare o insultare l’altro”.
Un metodo che serve ad aprirsi, soprattutto per chi in squadra è meno avvezzo ai rapporti interpersonali: “Gli stessi educatori e allenatori sportivi mi hanno detto “troviamo la soluzione quando ci sono conflitti tra loro”, e grazie al nostro metodo molti ragazzi timidi hanno potuto parlarsi tra di loro e il clima nello spogliatoio è migliorato. In una sessione ho fatto finta di fare il papà, discutendo con l’allenatore perché non faceva giocare mio figlio e alla fine questi allenatori mi hanno detto ‘un giorno sì e l’altro pure abbiamo problemi in questo senso’. E’ molto frequente questo tipo di problema, così come quello dei genitori indisciplinati sugli spalti, l’esatto contrario di ciò che vogliamo insegnare noi”.
Un percorso che, esattamente come in un allenamento, prevede la memorizzazione degli schemi: “Per esempio, quante volte Sinner avrà provato in allenamento il rovescio o la battuta così come nel calcio si provano il rigore o la punizione? Io lo provo in allenamento perché poi il mio cervello si ricorda in partita di fare quel movimento. Medianos fa la stessa cosa: prova dentro a un gioco in un conflitto verosimile che magari ti ricorda qualcosa che ti è successo, e il tuo cervello quando sarai nella situazione nascerà una sorta di automatismo. Ricordarsi di mettersi nei panni dell’altro o di usare una comunicazione meno violenta”