Niko Tremolada e il Wheelchair karting “crederci sempre arrendersi mai!”
di EDOARDO CASATI
Nel rombo dei motori e nel vento che sfiora il casco, Niko Tremolada, ha trovato molto più di una semplice passione: ha trovato un modo per sentirsi libero, potente, parte di un mondo dove la sfida è adrenalina pura e inclusione concreta.
Niko, sei partito da un sogno, guidare un kart. Com’è nato il tuo percorso?
“È nato puramente per gioco ho trovato una pista vicino a casa anche aveva un kart adattato e sono andato a provare e mi sono innamorato di questo sport”.
Le prime competizioni, cos’hanno significato per te?
“Le prime volte che salivo in kart era un’emozione unica, mi ha trasmesso la voglia di vivere”.
Il tuo motto: “crederci sempre arrendersi mai” da cosa nasce?
“Il mio motto crederci sempre arrendersi mai nasce il 10 maggio 2011 quando la mia vita è cambiata radicalmente”.
Wheelchair karting asd, cos’è? Di cosa si occupa?
“Wheelchair karting asd è la mia associazione nata nel 2020, due settimane prima del covid e si occupa di far provare a tutti i ragazzi con disabilità sia fisiche che mentali i go kart”.
Il tuo numero di kart, 104, perché proprio questa scelta?
“Il numero 104 è stato scelto un po’ per scherzo”.
La tua famiglia, sempre al tuo fianco, il tuo valore aggiunto, cosa significa tutto ciò?
“La mia famiglia è tutto per me è alla base del ragazzo che sono oggi perché dal giorno 0 non mi hanno abbandonato ma mi hanno sempre detto di dare il 100% di me”.
Kart terapia, cos’è? Come viene praticata?
“Kart terapia non è un medicinale che si dà ma è donare il proprio tempo e la propria passione con il kart a tutte quelle disabilità che prima di noi non potevano fare questo magnifico sport”.
Il kart è uno sport singolare, nel tuo caso, quanto è importante tutto il team che hai al tuo fianco?
“Il kart è visto molto come sport singolo ma noi di Wheelchair karting lo abbiamo reso sport di gruppo perché senza tutti i miei aiutanti non potrei fare quello che faccio”.
Pensi che il motorsport stia facendo abbastanza per aprirsi al mondo della disabilità?
“Purtroppo, per ora, è abbastanza chiuso ma si possono fare tante cose. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di farlo aprire il più possibile”.
Come immagini il futuro di Wheelchair Karting ASD? Ci sono nuovi progetti in arrivo?
“Il futuro di Wheelchair Karting spero sia sempre più pieno di eventi perché mi fanno stare bene e so che faccio stare bene tante persone. Come progetti in arrivo abbiamo: kart con intelligenza artificiale da far guidare con lettore ottico e stiamo facendo kart elettrici per andare dentro agli ospedali per portare i bambini e ragazzi ricoverati”.
Cosa rappresenta per te metterti al volante?
“Per me mettermi al volante mi fa sentire il Niko prima dell’incidente, il ragazzo che si divertiva in moto”.
Il percorso di Niko Tremolada nel wheelchair karting racconta una nuova visione dello sport: accessibile, concreto e carico di significato. Attraverso la sua esperienza, si fa portavoce di una realtà in cui la passione per i motori non ha barriere e la competizione diventa un’occasione per riscrivere regole e prospettive.
La sua storia non è solo quella di un atleta, ma di una generazione che chiede spazio, possibilità e visibilità. E che, curva dopo curva, sta dimostrando che anche il motorsport può — e deve — essere per tutti.