Il Bello dello Sport ai Play off di Serie B tra Cremonese – Juve Stabia
di FRANCESCO MAFERA
Acerrima rivalità a livello sportivo per ragioni legate all’alta posta in palio dell’ambizioso traguardo della
e probabilmente anche a livello territoriale per un paese sovente dilaniato da insanabili fratture di stampo discriminatorio tra nord e sud, una situazione di vantaggio per una delle due, quindi la conseguente esigenza di ribaltare una sconfitta maturata all’andata e infine la vittoria di chi era in svantaggio prima di quei novanta minuti. Dei presupposti che potevano far presagire l’ennesima giornata balorda della nostra realtà calcistica e ad una sequela interminabile di sfottò tipica della più tribale delle cattive abitudini della cultura nostrana, in un rituale a tratti anche nauseabondo.
Eppure, tutto ciò non ha scalfito minimamente lo spirito sportivo nel pomeriggio dello Zini, quando Domenica, dopo la netta vittoria della Cremonese sulla Juve Stabia nella semifinale di ritorno dei play off di Serie B, all’improvviso un raggio di sole ha colpito gli spalti e il terreno di gioco dell’impianto lombardo: al termine della sfida tra gli uomini di Stroppa e quelli di Pagliuca è successo qualcosa di apparentemente inaspettato: il figlio del giocatore dei grigiorossi Federico Ceccherini, per festeggiare insieme al papà, ha fatto il suo ingresso in campo e ha cominciato a giocare col pallone conducendolo verso la porta situata sotto il settore degli ultras locali e segnando un gol simbolico che ha fatto scaturire, per gioco, l’ulteriore esultanza dei già contenti tifosi della squadra lombarda dopo il passaggio del turno.
Ma non è finita qui. Perché il bello sta soprattutto in ciò che è accaduto subito dopo e che ha dato linfa vitale ad una giornata di sport come se ne dovrebbero vedere tante altre, per offrire un panorama edificante del nostro calcio: il bambino, aiutato dal Papà, ha portato il pallone anche in direzione della porta avversaria e calciandolo in rete pure da quel lato. I tifosi stabiesi, nonostante la cocente delusione, si sono prestati al gioco e hanno gradito, lasciandosi andare pure loro all’esultanza.
Un episodio che si potrebbe considerare scontato, vista la presenza di un bambino piccolo, ma che di questi tempi, forse poi così scontato non è, e che sarebbe potuto essere accolto, quanto meno, con freddezza e indifferenza. Invece, la parte sana dello sport ha prevalso e ci ha ricordato quali sono le cose importanti della vita, anche nella competizione.
Tutto questo è stato poi rafforzato dal trattamento che i tifosi ospiti delle vespe hanno deciso di riservare al settore a loro dedicato dopo la fine della partita, operando una pulizia meticolosa della curva nella quale avevano appena assistito ad una pesante sconfitta. Le immagini registrate dai telefonini di alcuni dei ragazzi di fede giallonera e pubblicate sui social, hanno dimostrato la civiltà dei supporters stabiesi che sugli spalti dello Zini hanno sicuramente ottenuto un grande risultato, sconfessando quello del campo.
Un momento di quelli che riconciliano con il calcio e con il concetto di sport vissuto in un ambiente sano. Uno di quelli che ci fa capire quali siano le cose importanti nell’ambito della pratica sportiva, ovvero la spensieratezza e il divertimento. Perché, in fondo, quando esultiamo per un gol, se ci pensiamo bene, scopriamo che il motivo di cotanta gioia risiede nel fatto che quel gesto altro non è che il riflesso di un’ emozione che provavamo quando da piccoli vedevamo un nostro tiro gonfiare magicamente quella rete e che quindi ci faceva sognare come oggi in molti non sono più in grado di fare.
Cremonese – Juve Stabia, al di la del 3-0 che regala un sogno ad alcuni e lo toglie ad altri, prima di tutto, deve essere questo e nient’altro. Degli attimi da non dover disperdere e derubricare dalla lista delle priorità dello sportivo per potere diventare un veicolo di valori che vengono affermati di volta in volta e quindi un punto di riferimento per eventi futuri.

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