Mantovana Junior, il 2 giugno torna il Torneo Guerreschi fra tradizione, divertimento e valori
di MARIELLA LAMONICA
MANTOVA – Non solo un torneo, non solo una tradizione, non solo un ritrovo tra “amici” all’interno della società dilettantistica più longeva della provincia, di più, molto di più; un ricordo dolce, un pezzo di cuore che non ha mai smesso di battere: è questo e molto altro la 33ª edizione del torneo Matteo Guerreschi.
Organizzato dall’Unione Sportiva Mantovana Junior e ideato per la categoria Esordienti primo anno, il torneo si prepara a regalare una giornata di sport all’insegna del divertimento e del calcio genuino, guidato, come da 33 anni a questa parte, dal ricordo di quel ragazzino che se n’è andato troppo presto. Matteo aveva 12 anni e quel giorno stava solo attraversando la strada con la sua bici incappando in una tragica fatalità che gli è costata la vita.
“È una bellissima tradizione, un bellissimo ricordo che però negli anni sta diventando sempre più di lustro, con società professionistiche che scelgono di partecipare all’evento” commenta Massimo Spanò direttore generale. “Quest’anno avremo con noi club come Brescia, Arzignano, Mantova 1911, Colorno e Pro Sesto, oltre la nostra squadra, pronta a classificarsi 6°, d’ufficio, per sottolineare come non ci interessi il risultato sportivo quanto la nobiltà della giornata ed il divertimento, e ci saranno anche diversi premi singoli”.
La tradizione vuole che tutto lo staff presenzierà con magliette in ricordo di Matteo e che il calcio d’inizio della finalissima spetterà ad un concittadino vicecampione del mondo nel 1970 Roberto Boninsegna, nonché alla mamma di Matteo, la quale verrà omaggiata anche di un mazzo di fiori.
“Siamo una società particolarmente affezionata a queste cerimonie, una società che conta 280 tesserati e che non fa selezioni, qui vengono accolti tutti, vengono abbracciati dai nostri colori e messi nelle migliori condizioni per divertirsi. Giusto per fare un esempio: tra le nostre fila c’è anche un ragazzo autistico ed in questa stagione è riuscito a fare un gol con la sua categoria, ecco per noi questo gol vale uno scudetto”.
Spanò prosegue ancora: “Io sono qui da 10 anni, il Presidente, invece, Luigi Barlera, da 60 anni, a fine giugno ci sarà un passaggio di consegne forzato perché per motivi di salute è un ruolo che non può più ricoprire, lui è la mantovana, ha davvero fatto tutti i ruoli e portato avanti i valori di un calcio genuino che noi cerchiamo di rappresentare al meglio”. Ma c’è un’altra ricorrenza che la società biancorossa festeggerà a breve: nel 2026 spegnerà 80 candeline, dietro l’angolo c’è una super festa in programma.
“Gestire una società di calcio oggi è come gestire un’azienda – conclude infine il dg – è il mio passatempo, il mio divertimento, sono stato direttore commerciale di un’azienda petrolifera e posso dire che in Italia non siamo secondi a nessuno, nemmeno in campo lavorativo, poi c’è il calcio, la “mia nuova azienda da 10 anni a questa parte”, una gestione a “tutto cuore” come si suol dire, un vanto, per me, poterne fare parte”.
Un po’ come lunedì prossimo, quando il sole illuminerà il Centro Sportivo Comunale “Bosco Virgiliano” e Matteo sarà di nuovo lì, a correre sul campo, dietro quel pallone, con il biancorosso sul cuore.