Dimmi quanto sport fai e ti dirò chi sei
di FRANCESCO MAFERA
Come sono cambiate le abitudini degli italiani nell’epoca moderna? Ancora una volta, lo specchio più veritiero della nostra società per quantificare un dato che sia la fotografia del modus operandi della nostra gente, è quello catalogabile alla voce “sport”. La cartina tornasole è infatti sempre quella restituita dalla pratica sportiva che ritrae la società odierna del bel paese in una immagine testimoniata anche da delle statistiche ben precise.
L’Italia sportiva: “eppur si muove”
Nonostante uno scenario complesso che con le sue problematiche rischia talvolta di attanagliare la nostra società, da una recente indagine ISTAT del 2024, risulta un quadro incoraggiante. Una situazione nella quale i dati relativi agli ultimi tre decenni in Italia raccontano di una dimensione ludico-motoria che ha conosciuto una vera e propria impennata: si è passati dal 26,6% del 1995 al 37,5% del 2024, relativamente ad una popolazione dai 3 anni in su. Oltre 11 punti percentuali di crescita che rappresentano un dato per niente trascurabile e che tradotto significa circa il 40% di differenziale rispetto al passato. Un incremento significativo, soprattutto se si considerano un altro paio di statistiche, ovvero quelle che riguardano la pratica continuativa, vero e proprio traino di questo aumento con un innalzamento dal 17,8% al 28,7%, e quella occasionale che resta comunque stabile al di sotto della rassicurante soglia del 9%.
Entrando ancor di più nel dettaglio e analizzando anche la frequenza degli allenamenti, si rileva che quasi la metà degli sportivi, il 48,8%, si allena una o due volte a settimana ed uno su tre lo fa almeno tre volte. Dato che può ancora migliorare ma che, considerati tanti fattori come gli impegni, la stanchezza, la condizione psico-sociale di alcune persone e la diffusione sempre più capillare nell’utilizzo di media sociali e nuove tecnologie, fa pensare positivo.
Sport per genere e fasce di età: ecco chi lo pratica di più
Per quanto riguarda il genere, sono gli uomini a risultare i più attivi: 12% in più delle donne (43,4% contro 31,8%), anche se si registra una riduzione del divario rispetto al passato. A restringere la forbice contribuiscono ginnastica e fitness, pratiche molto in voga all’interno dell’universo femminile e in cima alla piramide delle attività più praticate.
Sport che è particolarmente diffuso tra i giovanissimi, con un picco del 75,6% tra gli 11 e i 14 anni, ma che cala con l’età, pur facendo registrare un aumento tra gli over 65. Una tendenza che, di riflesso, direttamente o indirettamente, racconta molto anche sull’utilizzo delle nuove tecnologie e dei media sociali che si sviluppa a partire dagli anni successivi a quelli della tenera età per poi essere un fenomeno in crescita ma comunque non dilagante e sempre sotto controllo tra gli anziani.
Gli imput che attivano l’interruttore di chi si sente sportivo
Le motivazioni che spingono a fare sport sono principalmente il benessere psico-fisico (61,5%), il piacere (49,8%) e lo svago (42,6%). Cresce anche la componente legata alla gestione dello stress (27,5%), visti i ritmi frenetici della quotidianità di molti lavoratori oggigiorno. Una tendenza nella quale le esigenze si relazionano anche all’habitat e alle metodologie che si sentono più adatte per praticare attività: oltre il 59% degli sportivi si allena in strutture al chiuso, ma aumentano quelli che lo fanno in casa (+6,7 punti percentuali in 10 anni) e in spazi pubblici all’aperto. Rilevante anche l’uso delle tecnologie: quasi uno su cinque si affida ad app, social e siti dedicati per poter avere una esperienza più scientificamente approfondita ed efficace dal punto di vista dell’approccio alla pratica sportiva.
La classifica delle discipline più praticate
Nuova epoca, nuovi mondi da esplorare: con il trascorrere di molte stagioni, hanno infatti preso sempre più piede nuove realtà sportive che hanno incrementato determinate statistiche. Diverse le discipline di maggior tendenza rispetto al passato, tra le quali anche quelle emergenti che hanno incuriosito e aiutato le persone a cimentarsi nella attività motoria. Lo sport più praticato è quello che, come detto, include ginnastica, fitness e cultura fisica (33,1%), superando nettamente il calcio (20,3%). In avvicinamento ai vertici della classifica gli sport acquatici (18,7%) così come il padel (in una fase di crescita esponenziale da quando è nato), il trekking e le arti marziali, mentre declina la popolarità della pesca e della caccia.
I punti critici
Rimane ancora una fetta importante della popolazione pari al 62,5% che non fa sport: di questi, quasi il 30% svolge comunque attività fisica, ma il 32,8% è completamente sedentario. Inoltre, il 25,4% ha interrotto la pratica sportiva, soprattutto nelle fasce d’età centrali, per mancanza di tempo, interesse o motivazioni economiche. Il fenomeno del dropout è in crescita, in particolare tra le ragazze, che smettono in media a 14 anni. Una statistica da tenere d’occhio ma tuttavia non eccessivamente allarmante in quanto riferita ad un campione globale di casi presi in esame che comprendono tutta la popolazione e all’interno della quale c’è da considerare una non trascurabile fascia di persone che sia per anzianità che per problemi di salute o limitazioni fisiche, non può permettersi di fare sport. Questo, anche fermo restando il fatto che tra queste categorie, c’è chi comunque prova a fare movimento.
Se dovessimo perciò tracciare un bilancio della situazione circa la presenza della pratica sportiva nella vita della popolazione italiana, si avrebbe un riscontro comunque positivo dal quale si evincerebbe un aumento significativo delle persone che fanno attività. Un paese, il nostro, che cerca una valvola di sfogo nelle buone pratiche quotidiane per restare in forma e che intende sposare, nonostante ancora qualche criticità, una idea di salute legata alla pratica sportiva.

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