Belong, il calcio d’inizio per costruire appartenenza
di FRANCESCO MAFERA
Ci sono progetti che nascono da numeri e statistiche, e poi ce ne sono altri che nascono da volti, storie e desideri. BELONG appartiene a questa seconda categoria. Seconda ma principale nel suo essere foriera di un progetto europeo di ampio respiro che ha scelto il calcio come ponte tra mondi, culture e lingue diverse. Un progetto che parte dall’Italia, con la FIGC come capofila, ma che guarda lontano, verso un’Europa più accogliente e inclusiva.
Il primo passo è stato compiuto a Coverciano, cuore pulsante del calcio italiano, dove si è svolto il kick-off meeting che ha segnato ufficialmente l’inizio di questo cammino condiviso. Attorno a un tavolo non c’erano solo dirigenti e partner, ma anche la volontà comune di trasformare il gioco più amato al mondo in uno strumento di integrazione vera, concreta.
Una schiera di partner attorno alla Federazione
Accanto alla FIGC, partecipano al progetto realtà che ogni giorno lavorano sul campo, a stretto contatto con le fragilità e le risorse dei territori: l’Università di Modena e Reggio Emilia, la Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, il CEIS di Modena e il Centro di Solidarietà Il Ponte di Civitavecchia. Insieme a loro, nella giornata di mercoledì 10 settembre, In collegamento da Bruxelles, c’era anche Ariadni Chorti, project officer dell’EACEA, che ha portato il saluto e il sostegno dell’Unione Europea, sottolineando il valore strategico dell’iniziativa per la sua capacità inclusiva rispetto a persone che cercano una nuova stabilità sociale in un contesto pensato per accoglierle.
Quando il pallone unisce più di qualsiasi parola
BELONG nasce infatti con un obiettivo chiaro: favorire l’integrazione sociale dei rifugiati attraverso il calcio, creando un modello che possa essere replicato in tutta Europa. Un modello che non si limiti a eventi simbolici, ma che costruisca percorsi strutturati di partecipazione, attraverso attività sportive, educative e culturali.
Il cuore del progetto è una metodologia flessibile e accessibile, pensata per coinvolgere tutti: uomini, donne, giovani e bambini che spesso, nel silenzio, cercano un posto dove sentirsi accolti, protetti, dove poter ricominciare. Le attività saranno progettate in termini di integrazione sociale: in modo da abbattere ogni barriera – che sia linguistica, culturale o psicologica – e favorire la nascita di legami autentici tra i partecipanti e le comunità locali.
Il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC avrà un ruolo fondamentale: attraverso scuole, associazioni e club sportivi verranno promosse iniziative che mettano al centro il valore umano dello sport. Non solo allenamenti e partite, ma anche laboratori, incontri e momenti di condivisione, pensati per sviluppare competenze relazionali, autostima e senso di comunità.
Un progetto che crea appartenenza, non solo accoglienza
BELONG non vuole semplicemente accogliere. Vuole creare appartenenza, un senso di “casa” che non si misura in metri quadri, ma in relazioni, riconoscimento e possibilità. In un’epoca in cui le migrazioni spesso vengono raccontate solo come emergenze, questo progetto rappresenta una risposta diversa: una risposta fatta di sport, ascolto e inclusione. Dove la difficoltà si trasforma in un vantaggio e le persone trovano il loro posto nel mondo, potendo raccogliere l’opportunità che aspettavano dalla vita e sfuggendo ad un destino di precarietà.
Coverciano in questo senso è il punto di partenza, il calcio di avvio di una partita che però è appena cominciata. BELONG è pronto a scendere in campo in tutta Europa, con il sogno di un calcio che non lasci nessuno in panchina. Un calcio che non guarda da dove vieni, ma dove possiamo andare insieme.