Nazionale Sicurezza sul Lavoro: due goal che cambiano la partita della prevenzione
Dalla formazione obbligatoria dei datori di lavoro all’ingresso della sicurezza nei programmi di educazione civica
Quando si parla di “goal” nel mondo della Nazionale Sicurezza sul Lavoro – SafetyPlayers, non si tratta solo di palloni spediti in rete. Si tratta di traguardi normativi e culturali che cambiano il destino della prevenzione in Italia. In dodici mesi la squadra sociale dedicata alla sicurezza ha messo a segno due colpi storici:
- il primo con l’inserimento della formazione obbligatoria per i datori di lavoro nell’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025;
- il secondo con il nuovo decreto che introduce la sicurezza sul lavoro come disciplina nei percorsi di educazione civica nelle scuole.
Due reti che valgono più di una finale: perché incidono direttamente sulla vita quotidiana dei lavoratori e delle future generazioni.
Il secondo goal: la sicurezza entra nell’educazione civica
Il decreto-legge appena varato stabilisce che la sicurezza sul lavoro diventi parte integrante dell’educazione civica. Una novità che ha suscitato l’entusiasmo della Nazionale Sicurezza sul Lavoro, promotrice dell’iniziativa insieme a Federdat e AEP – Associazione Europea per la Prevenzione.
«È un risultato che ci riempie di orgoglio – dichiara Pietro Vassallo, presidente della Nazionale Sicurezza sul Lavoro – perché rappresenta la concretizzazione di una nostra proposta. Vedere oggi quella intuizione diventare realtà normativa significa che il lavoro di sensibilizzazione e di testimonianza ha dato frutti concreti».
Una proposta nata dal basso, arrivata al Ministero
L’idea di portare la sicurezza dentro l’educazione civica era nata proprio in seno alla Nazionale, che da anni unisce sport e prevenzione. Grazie al sostegno di Luigi d’Oriano (Federdat) e Vincenzo Fuccillo (AEP), la proposta è arrivata sui tavoli istituzionali ed è stata recepita nel decreto.
L’obiettivo è chiaro: formare cittadini più consapevoli, capaci di riconoscere i rischi e di adottare comportamenti sicuri non solo nei luoghi di lavoro ma anche nella vita quotidiana.
Le reazioni di Federdat e AEP
Anche i partner che hanno accompagnato questo percorso esprimono soddisfazione:
- Luigi d’Oriano (Federdat): «La cultura della sicurezza deve essere patrimonio condiviso fin dai primi anni di formazione. La prevenzione non è solo rispetto delle regole, ma stile di vita».
- Vincenzo Fuccillo (AEP): «Inserire la sicurezza nell’educazione civica è un segnale forte dell’Italia in Europa, che ci colloca tra i promotori di un modello educativo centrato sulla tutela della vita e della dignità del lavoro».
SafetyPlayers: sport e istituzioni, la partita vinta insieme
Nata come squadra di calcio sociale, la Nazionale Sicurezza sul Lavoro – SafetyPlayers ha sempre giocato la sua partita dentro e fuori dal campo. Da un lato gli eventi sportivi e le campagne di sensibilizzazione, dall’altro un impegno costante nel dialogo con le istituzioni, portando proposte concrete per rafforzare la prevenzione.
«Abbiamo sempre creduto che la sicurezza dovesse partire dalla scuola – ricorda Giancarlo Restivo, Segretario Generale –. Adesso questa intuizione diventa legge, e ne siamo fieri. Continueremo a lavorare accanto a studenti, docenti e famiglie, perché la prevenzione non rimanga solo materia su carta ma diventi esperienza viva».
Due goal in un anno: la partita è aperta
Con la formazione obbligatoria dei datori di lavoro e l’inserimento della sicurezza nell’educazione civica, la Nazionale Sicurezza sul Lavoro ha segnato due reti decisive in un anno. Due riforme che resteranno nella storia della prevenzione italiana.
Il messaggio è chiaro: la sicurezza non è un adempimento burocratico, ma un valore civile e culturale. E grazie al lavoro di squadra tra sport, istituzioni e associazioni, l’Italia compie un passo decisivo verso un futuro in cui la tutela della vita umana è davvero al centro.
Perché, come amano ripetere i SafetyPlayers, #UNITISIVINCE.
Con il sostegno di Kiwitron e Givova.
Prof. Giancarlo Restivo