Sport e Dual Career: bisogna fare sistema. Il caso Fisi Compliance

Atleti interesse Nazionale Fisi durante la Festa Fisi Alpi Centrali con il Presidente Nazionale Flavio Roda ed il Vice Presidente Francesco Bettoni
di Silvia Sardi
Sport e formazione, cultura e consapevolezza.
Sono temi e concetti caldi che stanno alla base dello sport e della formazione degli sportivi, che necessitano un approccio evolutivo per aiutare quegli atleti che investono anche nella formazione personale per un futuro che va anche oltre quello prettamente sportivo.
Partiamo dal presupposto che di atleti che arrivano a vivere di sport ce ne sono pochi.
Ci sono “atleti e atleti”, “sport e sport” e le regole e logiche delle sponsorship sono tanto legate a “x” fattori come canoni di bellezza, alla femminilità o mascolinità, alla forza politica delle Agenzie di intermediazione, ai follower.
Pochi possono vivere di sponsorizzazioni legate allo sport.
E allora, bisogna avere la forza ed il coraggio di fare formazione, cultura e rendere gli atleti (che sono prima di tutto persone), consapevoli.
Ci vuole consapevolezza che bisogna investire sempre nella propria cultura, che rappresenta il futuro, che potrebbe essere il piano B, o A per molti della propria vita.
Ma cultura e consapevolezza bisogna che vadano di pari passo con le istituzioni scolastiche.
Riportiamo il Case history di Fisi (Federazione Italiana Sport Invernali) con il suo portavoce in campo scolastico il Vice Presidente dott. Francesco Bettoni che in occasione della presentazione delle squadre regionali del Comitato Alpi Centrali, ha spiegato il modello Fisi Compliance in aiuto, sostegno e supporto degli atleti che pongono la Formazione tra i propri obiettivi.
“Dall’analisi effettuata nel rapporto scuola e sport certamente il momento più difficile per un atleta è quello delle scuole superiori, perchè già a livello universitario ci sono possibilità di fare percorsi dual career che consentono un allungamento dei tempi del corso con la possibilità di fare corsi a distanza
La scuola superiore ha ancora dei deficit per far coincidere attività scolastica e sportiva soprattutto in quegli sport come lo sci che non possono essere esercitati presso palestre o locali contingentati dove si può organizzare l’attività di studio.
Questo problema comporta una inconciliabilità dei tempi dello sport con la scuola.
Stiamo lavorando perchè esistono protocolli sperimentali. Abbiamo stipulato una convenzione tra Miur e Coni che consente agli atleti di alto livello di avere una serie di percorsi che però all’atto pratico spesso non vengono rispettati dalle scuole, per cui ci siamo mossi come federazione per stipulare un protocollo aggiuntivo che si chiama Fisi Compliance che consente alla federazione di intervenire nel rapporto con la scuola direttamente nel caso di mancato rispetto delle norme di settore.
Ovviamente non abbiamo una titolarità giuridica per agire nei confronti della scuola, ma una responsabilità ed una possibilità politica di intervenire.
Bisogna fare tanta cultura nella scuola ma anche negli sportivi, perchè ritengono prevalente l’attività sportiva, quando l’attività sportiva è un –di cui– di quella scolastica, perchè coloro che diventano campioni sono pochi. “
di Silvia Sardi