Login
  • News
    • Benessere
    • Cultura
    • Economia
    • Scuola
    • Giovani
    • Sociale
    • Territorio
    • Turismo
    • Università
    • Formazione
    • Opinioni
    • Inclusione
    • Redazionale
  • Rubriche
    • Fondazione Sportcity
    • aMI.CO. Milano-Cortina
    • MSA News
    • Osservatorio Violenza e Discriminazione nel calcio giovanile
    • Sport paralimpico
    • Viaggi Sportivi
    • QP Numeri
    • QP People
  • Chi siamo
    • Mission
    • Contatti
  • Redazione
    • Collabora
    • Comitato Editoriale
  • QP Eventi
  • QP Servizi
  • Fai squadra con noi
    • QP Fan
    • QP Club
    • QP Plus
  • Partner
  • News
    • Benessere
    • Cultura
    • Economia
    • Scuola
    • Giovani
    • Sociale
    • Territorio
    • Turismo
    • Università
    • Formazione
    • Opinioni
    • Inclusione
    • Redazionale
  • Rubriche
    • Fondazione Sportcity
    • aMI.CO. Milano-Cortina
    • MSA News
    • Osservatorio Violenza e Discriminazione nel calcio giovanile
    • Sport paralimpico
    • Viaggi Sportivi
    • QP Numeri
    • QP People
  • Chi siamo
    • Mission
    • Contatti
  • Redazione
    • Collabora
    • Comitato Editoriale
  • QP Eventi
  • QP Servizi
  • Fai squadra con noi
    • QP Fan
    • QP Club
    • QP Plus
  • Partner
Cerca nel sito
Giovani

“Non siamo atleti di serie B”, Matteo Parenzan, 21 anni, racconta il valore dello sport oltre le medaglie

Redazione Quarto Posto
28 Dicembre 2024
  • copiato!

di Edoardo Casati

L’Auditorium “Ennio Morricone” di Roma ha ospitato la prestigiosa cerimonia di consegna dei Collari d’Oro al merito sportivo, il massimo riconoscimento che lo sport italiano riserva ai suoi atleti e tecnici. Una giornata di grande emozione, dove le imprese dell’anno che si sta per concludere sono state celebrate alla presenza delle più alte cariche istituzionali e del mondo dello sport.

Un anno da record
Il 2024 si è rivelato un anno d’oro per lo sport paralimpico italiano. La miglior spedizione paralimpica di sempre. Concludendo il medagliere in sesta posizione con ben 71 medaglie di cui 24 Ori. Questi risultati straordinari sono il frutto di anni di impegno, sacrifici e investimenti, ma anche di un sistema sportivo che funziona e che è in grado di valorizzare i talenti.

I vincitori del futuro
Oltre ai grandi veterani, la cerimonia ha visto premiati anche giovani promesse dello sport paralimpico italiano, destinate a scrivere nuove pagine di gloria per il nostro Paese. Uno di questi è Matteo Parenzan, pongista triestino di 21 anni, già medaglia iridata ai mondiali di Granada nel 2022, campione europeo nel 2023 e Oro a Parigi l’estate appena passata.

Le Persone e le Storie, oltre il risultato
Matteo è affetto da
Miopatia nemalinica è una malattia muscolare che non permette di assimilare nessun tipo di proteina perciò non si ha la capacità di sviluppare correttamente i muscoli. Fare sport lo aiuta a massimizzare l’attività dei muscoli residui e a far si che non perda tono muscolare.

Classe 6 nel Tennistavolo Paralimpico, cosa significa?

La classe 6 è la categoria dove tutti gli atleti hanno disabilità su quasi tutti e quattro gli arti o almeno due gravemente compromessi.

Matteo, Tokyo è stata la tua prima paralimpiade a soli 18 anni, cosa ti porti dietro da quell’esperienza? Quanto ti è servita per crescere sportivamente?

“Tokyo è stata una Paralimpiade bellissima perché sono riuscito a qualificarmi vincendo il torneo preolimpico a Lasko (SLO), qualcosa di straordinario, un sogno che avevo fin da bambino e non pensavo potesse arrivare così presto a soli 18 anni. Grandissima delusione e rabbia agonistica per i risultati ottenuti in quanto non erano ciò che speravo ma essere poi scelto come portabandiera alla cerimonia di chiusura è stata una responsabilità grande, ho avuto l’opportunità di rappresentare il mondo paralimpico ma anche un modello giovanile di professionismo. Grazie a questa rabbia agonistica nel triennio che è seguito sono riuscito a vincere: mondiali, europei e infine quest’estate le Paralimpiadi.”

Parigi 2024 ha soddisfatto le tue aspettative? Avevi pressioni esterne? Eri tra i favoriti al titolo questa cosa come ti ha fatto sentire prima di iniziare le gare?

“Si, è vero ero tra i favoriti sulla carta ma tutti sappiamo che nello sport non c’è previsione che tenga soprattutto in questi eventi dove tutti gli avversari arrivano super motivati e con il coltello tra i denti. Tatticamente è stato sicuramente il mio miglior torneo disputato fino ad ora. Pressioni esterne non ne avevo molte, o meglio, si parlava di vincere però alla fine quello che conta è come ti senti e come riesci a gestire discorsi che vengono fatti su di te. Saper gestire il mondo esterno, gestire la tua testa e non gasarsi nel momento in cui non serve e cercare di rimanere tranquillo affinché potessi arrivare a medaglia è stata la chiave. Una volta arrivato in semifinale sapevo perfettamente che dovevo continuare a giocare, a lottare per poi arrivare in finale ed in finale lottare per il gradino più alto.”

Il fare ed essere squadra in uno sport singolare quanto è stato fondamentale per raggiungere questo risultato?

“Avere un gruppo di grande lavoro vicino sicuramente mi ha aiutato ad arrivare sempre preparato mentalmente alle gare e il condividere gli obiettivi e lavorare tutti affinché si realizzino è veramente bellissimo.”

Essere tra i più giovani ad aver ricevuto questo riconoscimento come ti fa sentire?

“A Tokyo l’ha dimostrato Ambra Sabatini, a Parigi io. Abbiamo dimostrato che nonostante la giovinezza si può arrivare a livelli così alti, dimostrando quanto il paralimpico lavori come un normodotato, eliminando l’idea di atleti di serie A e serie B. Semplicemente esistono atleti che vogliono diventare qualcosa, vogliono perseverare ed atleti che invece si fermano alle prime difficoltà.”

Che responsabilità sociale può darti questo riconoscimento?

“È una responsabilità importante quella che ho e che avrò nei prossimi anni, ma è anche molto bello. Partecipare a tante iniziative nel sociale, nella mia città, Trieste, è qualcosa di molto bello. Cercare di far avvicinare sempre più ragazzi giovani con disabilità allo sport e far capire loro quanto è importante fare sport e i benefici che si possono trarre praticandolo.”

La cerimonia di consegna, a Roma, come l’hai vissuta?

“La cerimonia di consegna del collare d’oro 2024 è stata come sempre molto emozionante perché a differenza del collare d’oro ricevuto nel 2022 a seguito della vittoria dei mondiali, questa volta aveva un sapore diverso, sapere di aver coronato il sogno della propria vita vincendo le olimpiadi e vivere l’evento assieme a tutti i campioni olimpici e paralimpici è un privilegio.”

Ricevere il più alto riconoscimento sportivo dello Stato che significato ha?

“Ricevere la più alta onorificenza per uno sportivo significa che essersi svegliato per 13 anni con il sogno di vincere una medaglia alle olimpiadi si è avverato.”

Matteo un vero campione dentro e fuori dai palazzetti.

Un messaggio di speranza I Collari d’Oro sono molto più di una semplice premiazione. Sono un momento di incontro e di confronto, un’occasione per celebrare i valori dello sport: la passione, la determinazione, il fair play e il lavoro di squadra. In un momento storico difficile, le storie di questi atleti rappresentano un messaggio di speranza e di ottimismo per tutto il Paese.

  • giovani
  • intervista
  • paralimpiadi

Continua a leggere

Opinioni
“Servono le Quote Verdi per un ricambio generazionale nello sport”, l’appello di Pagliara
di Fabio Pagliara, presidente MSA - Manager Sportivi Associati Ad Assisi, per le conclusioni all'incontro annuale di Msa, il discorso…
Curiosità dai campi
I fratelli Esposito ristrutturano il campetto dove sono cresciuti
CASTELLAMMARE DI STABIA - Bellissima iniziativa dei fratelli Esposito, i quali hanno ristrutturato a proprie spese il campo di calcio…

Leggi anche

  1. Curiosità dai campi
    Kings League, kickoff della nuova stagione. Tutte le Novità 2025/2026
    La Kings League ha inaugurato la stagione 2025-2026 a Rio de Janeiro con una serie di novità importanti in termini…
    13 Ottobre 2025
  2. Cultura
    Pippo Ricci, “Volevo essere Robin”, libro e dichiarazione di intenti
    di EDOARDO CASATI Nella vita e nello sport, Pippo Ricci ha imparato che i ruoli di spalla possono essere i…
    13 Ottobre 2025
  3. Turismo
    Cammina Natura, 25-26 ottobre, visite ed escursioni guidate per un turismo responsabile
    di STEFANO RAVAGLIA La bella stagione sta tramontando, ma il momento è più che propizio per godersi l’autunno e i…
    13 Ottobre 2025
Cmp
  • Contatti
  • Fai squadra con noi
  • Collabora
  • Chi siamo

Copyright © 2024 quartopostonews.it

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Monza, con n. 3/2025 del 24/02/2025. Direttore Responsabile: Alessandro Crisafulli

Privacy Policy Cookie Policy P.IVA 12322550968
Exit mobile version
Menu
  • News
    • Benessere
    • Cultura
    • Economia
    • Scuola
    • Giovani
    • Sociale
    • Territorio
    • Turismo
    • Università
    • Formazione
    • Opinioni
    • Inclusione
    • Redazionale
  • Rubriche
    • Fondazione Sportcity
    • aMI.CO. Milano-Cortina
    • MSA News
    • Osservatorio Violenza e Discriminazione nel calcio giovanile
    • Sport paralimpico
    • Viaggi Sportivi
    • QP Numeri
    • QP People
  • Chi siamo
    • Mission
    • Contatti
  • Redazione
    • Collabora
    • Comitato Editoriale
  • QP Eventi
  • QP Servizi
  • Fai squadra con noi
    • QP Fan
    • QP Club
    • QP Plus
  • Partner