Mappa e bussola per orientarsi nel 2025 dello sport mondiale
di LUCA CORSOLINI
Dice un vecchio adagio: negli anni dispari non ci sono grandi eventi. Normale, quasi giusto dirlo quando non sono stati ancora smaltiti tutti gli effetti della sbornia dell’estate 2024: prima gli Europei di Calcio, che delusione, poi le Olimpiadi di Parigi, un pieno di emozioni, infine le Paralimpiadi, una pioggia di medaglie, ognuna un manifesto, con gli ultimi due eventi celebrati al Quirinale da un Presidente Mattarella molto sportivo, ovvero con cultura sportiva superiore alla media, capace di invitare anche quanti sono arrivati quarti, senza medaglia ma comunque meritevoli del riconoscimento della loro piena eccellenza.
Il fatto è che il vecchio adagio, in questo caso, dimostra quanto il solitamente velocissimo mondo dello sport sia invece lento a registrare certi cambiamenti. E dopo l’estate della celebrata, forse fin troppo, per essere un sentimento sincero, parità di genere, l’adagio si dimostra totalmente sbagliato perché nel 2025 ci sono gli europei femminili di calcio che di tante battaglie per lo sport femminile, e non solo per il classico luogo comune sulla rilevanza del calcio, rappresentano, in questo momento, una delle più importanti. E ancora parlando di calcio, il 2025 è comunque un anno significativo: non tanto per la prima edizione del Mondiale del club che allunga, esageratamente, e l’esagerazione è diventata l’unica forma di programmazione delle grandi organizzazioni del pallone, il calendario, quanto piuttosto perché è facile immaginare sarà l’anno della piena affermazione del calcio camminato, non un ossimoro, ma la declinazione salutare del gioco per le persone in età master e over. Siamo proprio curiosi di vedere come una attività fatta propria dalla Uefa, non per convenienza ma per convinzione, e dunque sottilmente imposta a tutte le Federazioni, sarà trattata dai media e dallo stesso calcio chiamiamolo classico perchè fino a quando ha chiamato Vecchie Glorie quelle che in altri Paesi erano già Legends ha impedito la crescita di campionati e partite per ex…figurine.. La nostra posizione è chiara nell’aver eletto come componente del Comitato Editoriale di Quarto Posto Santo Rullo, che è convinto, e pure convincente, che il calcio sia medicina fondamentale di tante terapie.
Poi, dire che non ci sono eventi, quando in ambito olimpico già due date si sono meritate la promozione a momento storico è riduttivo. Ci sarà prima, ad Atene, il congresso del Cio per scegliere il nuovo presidente del Comitato Olimpico, avendo il presidente in carica Thomas Bach più volte ribadito che non intende forzare la naturale scadenza del suo mandato ( e già questo è un messaggio forte …). Dopo verranno, in Arabia Saudita, i primi Giochi Olimpici virtuali che per tanti sono uno scandalo, come se non sapessimo già che i Giochi di Los Angeles avranno una parentela stretta con Hollywood e, anche in gara, con l’Intelligenza Artificiale. Per tanti, l’appuntamento arabo è uno scandalo per due motivi, e nemmeno si capisce, davvero, quale sia il più grande: dare dignità olimpica agli eSports, oppure organizzare un evento del genere in un Paese che non rispetta quelli che per noi, occidentali, sono valori basilari. Intanto, con la promessa di approfondire il tema, possiamo dire che dei 23 milioni di e-giocatori che ci sono in Arabia sono le stesse autorità a dire che la metà sono donne. Se questa sarà un’altra condanna o, invece, una opportunità lo scopriremo. E lo stesso dubbio riguarda il mondo, variegato, ma regolamentato per bene dal Cio, evitando ad esempio che i cinque cerchi possano benedire giochi violenti in cui si spara e si uccide (in quella zona poi..): i Giochi Olimpici virtuali sono un’opportunità o una trappola per allontanare definitivamente, a beneficio di persone che dovranno se non altro adattare il loro giudizio dopo anni di chiacchere a un format concreto, i videogame dal programma e dai programmi dei Giochi?
In questi anni i Giochi sono cambiati molto, e anche grazie a certo cambiamenti hanno potuto resistere all’invasione del Covid. Siamo ancora quelli del 1986 o quelli che da Tokyo 2021 in poi si sono detti che non bastando più i tre concetti faster, higher, stronger, perché lo sport deve essere ancora, se non addirittura soprattutto together? Ha scritto benissimo Emanuela Audisio di questo sport che “si è modificato, si è adattato, ha cercato e voluto una convivenza di più sensibilità. La supremazia solitaria non è tutto. Conta anche stare bene, la salute psicologica, lo sport come insieme di relazioni”.
Ecco, la salute. Non ci saranno, forse, gradi eventi nel 2025, ma tutti aspettiamo di sapere cosa succederà al pianeta Sinner. Il suo caso, insopportabilmente lungo, insopportabilmente capace di dividere in due la pubblica opinione, comunque vada ci dice già ora una cosa. E’ come se qualcuno ci indicasse la luna. Tanti guardano il dito, sperano che Sinner non sia condannato, oppure tifano perché sia condannato, e tutti insieme sono già consapevoli che le regole antidoping dovranno essere aggiornate. Ma dovremmo tutti guardare la luna. Ovvero l’evidenza che oggi lo sport e la salute sono intrecciati per tutti, non solo per i grandi atleti, e nei grandi eventi. Si chiama longevità la nuova sfida a cui stiamo partecipando: non è in palio il titolo per chi vivrà più a lungo, stiamo tutti studiando, anche grazie allo sport, come vivere il più a lungo possibile nel miglior stato di forma possibile. E appunto abbiamo scoperto, ancora senza adottare tutti i provvedimenti relativi, che lo sport è una medicina potente, che deve arrivare a tutti.
Dunque, prepariamoci: non sarà un anno senza eventi.