Alfonsina Strada: cento anni dopo. A lezione di parità di genere
Nel 1924, lo sport italiano, e si trattava appunto dello sport di cento anni fa, non ancora pienamente aperto alle donne, non ancora organizzato come oggi e, va da se’, senza social e irrobustito solo dal passaparola che aveva la strada come rete prima ancora dei giornali, si trovò a partecipare a un’impresa singolare: Alfonsina Strada, nome da sposata di Alfonsina Morini e poi si capirà il dettaglio, partecipò, prima donna, al Giro d’Italia.
Era anche il Giro una gara di altri tempi, di altre strade, di un’epica forse oggi inimmaginabile. Quell’anno le grandi squadre, in polemica con l’organizzazione, non si iscrissero, dunque non erano presenti ciclisti come Girardengo e Bottecchia. In totale, 3613 km in poche tappe.
Alfonsina non era nuova a imprese del genere: nel 1917 aveva già ottenuto di partecipare al Giro di Lombardia. In realtà la prima gara l’aveva dovuta vincere in casa. Quando la famiglia, e lei aveva otto fratelli, scoprì la sua passione per la bicicletta, la madre fu categorica: se voleva continuare a correre doveva sposarsi.
E Alfonsina, caparbia come fu per tutta la vita, rispose subito. Vi farò vedere io se le donne non sanno stare in biciletta come gli uomini.
Questo suo pedalare…controcorrente non le impedì, 100 anni e più fa, di essere quell’eroina della parità di genere che oggi è raccontata nell’iniziativa di Msa, Manager Sportivi Associati, realizzata con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri e rilanciata da Quarto Posto perché quel Giro d’Italia moderno che è fatto di tappe per raccontare una maglia rosa di altri tempi non si fermi. Si racconta, nelle scuole, un’Italia diversa, anche poco conosciuta, che ragazze e ragazzi scoprono in un momento in cui la parità di genere è come sospesa, celebrata nelle parole, raggiunta anche, ad esempio nei risultati ai Giochi e alle Paralimpiadi di Parigi, offesa spesso nei fatti, nella quotidianità. Alfonsina Strada che cento anni fa seppe diventare la campionessa della gente, accolta ad esempio all’arrivo della seconda tappa al velodromo di Firenze da una autentica ovazione, è quel personaggio che può unire ricordi ed emozioni nella consapevolezza di quanto c’è da fare, oggi e sempre per il superamento delle barriere di genere.
Il progetto, voluto dalla Struttura di Missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali, punta su Alfonsina Strada, nella ricorrenza della sua impresa più bella, per raggiungere gli studenti delle scuole superiori, manager sportivi raggiunti da Msa su tutto il territorio e, non ultime, le associazioni sportive tutte, non solo quelle ciclistiche.
Quarto Posto racconterà qui, a breve, i prossimi incontri in programma, sapendo che nemmeno l’ormai prossima scadenza del progetto stesso non farà desistere altri dal partecipare. E noi vi daremo conto di come fare.
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Progetto realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali ed internazionali