L’Abc delle Olimpiadi Invernali 2026: nasce aMI.CO.
Parte oggi la nostra Rubrica sulle Olimpiadi Invernali, che ci accompagnerà fino ai Giochi Olimpici del prossimo anno. Buon Viaggio a tutti!
di LUCIA GALLI
Diffuse, sostenibili, italiane. Il Belpaese ha voluto fortissimamente queste Olimpiadi invernali, a 20 anni esatti da quelle di Torino 2006 . Assegnate all’Italia fin dal giugno 2019, in un testa a testa con Stoccolma e le nevi iperboree di Are, il sogno di queste XXV olimpiadi d’inverno ha poco più di 365 giorni per divenire realtà. In palio non ci sono solo gloria e record, ma anche la medaglia della credibilità per un intero comparto che va dal turismo alla tutela del territorio, dalle infrastrutture viarie, alla mobilità, alla legacy.
COUNTDOWN E’ proprio questo, legacy, l’inglesismo più ricercato per raccontare di un’eredità vera che l’olimpiade deve lasciare ai luoghi dove si è “giocato” prima per fare sul serio poi, evitando sprechi e cattedrali nel deserto che in molti, troppi casi, anche recenti, anche italiani, hanno spesso caratterizzato il post olimpiadi. Fra meno di un anno – il countdown inizia il 6 febbraio – le montagne italiane saranno per quasi un mese sotto i riflettori. Prima le olimpiadi, dal 6 al 22 febbraio; quindi, un mese più tardi, le paralimpiadi dal 6 al 15 marzo. Sedici discipline, sei per le paralimpiadi, con l’attesissimo debutto dello scialpinismo, otto “venue” per assegnare, fra 3500 atleti di 93 paesi, oltre 195 medaglie.
NORD SUD OVEST EST: Così alla fine la denominazione Milano – Cortina rappresenta un po’ le colonne d’Ercole di questo regno di sport, i due confini ovest – est di un grappolo di località che si sono guadagnate i Cinque Cerchi. Due città, Milano e Verona, che ospiteranno, in uno stadio invecchiato e in un’antica arena, rispettivamente le cerimonie di apertura e chiusura, oltre, nel caso del capoluogo lombardo, al 90% del gare del comparto ghiaccio. Nel mezzo ci sono una bella fetta di Alpi, con le valtellinesi Bormio e Livigno e poi le dolomiti, sia quelle trentine con Tesero e Predazzo, sia l’Alto Adige di Anterselva, sia le crode di Cortina D’Ampezzo. La stessa denominazione, ma a ranghi invertiti ed allargati è già pronta, poi, per la quinta edizione degli Yog, Giochi olimpici invernali giovanili del 2028 di Dolomiti Valtellina che si terranno nelle stesse sedi dei Giochi dei grandi.
GHIACCIO E NEVE: Ghiaccio e neve: le due grandi facce di una stessa medaglia si divideranno il palcoscenico. Milano ospiterà il “cluster” degli sport del ghiaccio. Short e long track (o pista lunga), hockey, pattinaggio di figura colonizzeranno i quattro angoli della città, con il restyling del Forum di Assago per short track e pattinaggio di figura, l’ice park di Rho per la pista lunga e parte delle gare di hockey che avranno doppia sede anche nella nuova arena di Rogoredo – Santa Giulia. Lo stadio Meazza sarà chiamato ad una delle ultime fatiche internazionali, ospitando la cerimonia di apertura, prima di essere riconvertito, mentre il villaggio olimpico per circa 1400 persone, troverà spazio nell’ex scalo di porta Romana, per poi diventare uno studentato.
CORTINA VOLANTE: Unica eccezione a questo ghiaccio bollente, il curling che mantiene il suo stadio fra i monti, a Cortina D’Ampezzo, dove, negli ultimi due quadrienni, è maturata la tradizione di stone e scopettoni che ha portato ai trionfi del doppio misto di Pechino 2022. Per chiudere con il ghiaccio, è sempre la conca ampezzana ad ospitare le tre discipline da budello, bob, slittino e skeleton. Il nuovo sliding centre fra i boschi continuerà a far discutere, probabilmente fino ai test event del prossimo autunno, ma è innegabile che Cortina, forte della sua tradizione che parte dalle prodezze di Eugenio Monti, il rosso volante, voglia aggiungere un capitolo a questa storia.
VALTELLINA DI NEVE E NEWS: Qui sorgerà anche il secondo dei villaggi olimpici, mentre il terzo sarà a Livigno, la località più alta dei Giochi 2026, dove saranno disputate le gare di snowboard e freestyle. La “sorella” valtellinese di Bormio va sul classico, con le gare di sci alpino maschile sulla leggendaria pista Stelvio, ma non disdegna le novità, essendosi accaparrata anche il debutto dello sci che va all’insu, lo scialpinismo, che assegnerà solo tre, pur ambitissime, medaglie con la gara sprint, formato individuale e misto.
TRADIZIONE ALTO ADIGE: Dalla Valtellina ai Monti Pallidi le province autonome di Trento e Bolzano giocano sulla tradizione: ad Anterselva non poteva che essere assegnato il biathlon, forte di un’infilata di campioni che, proprio da qui, sono già partiti – andata e ritorno – per l’olimpo di tanti successi.
IL TRENTINO PER LA STORIA: Lago di Tesero e Predazzo, storiche mete anche per i faticatori degli sci sottili – basti pensare alla mitica Marcialonga – è la sede ideale per il comparto nordico e del fondo, con la combinata ed anche il salto con gli sci, grazie ad un restyling dei trampolini di Predazzo che, ad oggi, restano una solida realtà per questo sport di nicchia che, però, ha già cominciato a regalare all’ Italia diverse soddisfazioni, anche in campo femminile. E allora ad ognuno la sua sede, ad ognuno il suo gioco. Che vinca il migliore.
Commenti
Manca un anno ai Giochi: lo riempirete raccontando le storie delle persone che lavorano per l’evento ? Ci direte come candidarsi per essere volontari ?