A un anno dai Giochi 2026, arrivano gli Yog 2028
di LUCA CORSOLINI
Dopo il 2019, quando i Giochi Olimpici Invernali furono assegnati all’Italia, vittoria in finale su Stoccolma, è questa la prima vera settimana a Cinque Cerchi per l’Italia
Giovedì 6 febbraio è infatti in programma a Milano, a teatro, a dire che l’Olimpiade non è solo un evento sportivo, e comunque qualcosa che abbraccia tutto il territorio o, nel caso nostro, i territori di due regioni e di due province autonome, la cerimonia per il Meno 1 ( la cerimonia di apertura dei Giochi è infatti in calendario il 6 febbraio 2026 a San Siro, e un mese dopo, sarebbe un delitto non ricordarlo, cominciano le Paralimpiadi ).
Il 6 è il numero ricorrente per tutti i Giochi Italiani. I primi furono, a Cortina, nel 1956, subito replicati quattro anno dopo, quando Olimpiade Estiva ed Invernale ancora si svolgevano nello stesso anno, da Roma 1960. Poi arrivo’Torino 2026.
Dalla settimana scorsa a interrompere questa catena ci sono gli Yog assegnati a Dolomiti e Valtellina per il 2028. Non se n’è parlato molto: la sigla, che sta per Youth Olympic Games, sembra quasi banalizzare quelli che sono, di fatto, i Giochi Olimpici Giovanili. Nati nel 2010 a Singapore, per strappo deciso dall’allora presidente del Cio sono Rogge, sono invece diventati in fretta il laboratorio del nuovo sport. Sono gli Yog che battezzano le nuove discipline e i nuovi format. Rogge avrebbe addirittura eliminato gli anni salvati dalle resistenze dei Comitati Olimpici Nazionali.Giochi giovanili per definizione, possono essere frequentati solo una volta in carriera perché essendo aperti agli atleti tra 14 e 18 anni tranne qualche rara eccezione non permettono ritorni.
E hanno una particolarità aggiuntiva. Oltre alle gare, nel programma ci sono incontri, vere e proprie lezioni: con atleti che magari hanno già partecipato, magari vincendo, ai Giochi Olimpici, e che dunque possono insegnare come vivere al meglio la carriera sportiva, ma anche con persone del territorio. A Singapore ad esempio indirizzarono subito l’evento, con una lungimiranza non sempre confermata poi, verso i temi della sostenibilità.
Proprio a Singapore l’Italia stupì tutti: non dal punto di vista sportiva. La nostra delegazione dirigenziale rimase in città appena un giorno, poche ore, quasi si trattasse di timbrare un cartellino. Adesso gli Yog Dolomiti Valtellina del 2028 sono invece la prima e tra le più efficaci legacy di Milano Cortina: per le gare si sfrutteranno infatti gli stessi impianti dei Giochi dell’anno prossimo.
Due considerazioni.
La prima: ai Mondiali di sci nordico del 2024 in Slovenia, la Fis, la federazione internazionale, propose un programma, Snowmorrow, che bisognerebbe adottare, con quel titolo, da subito, per impegnare i giovani atleti sul tema del futuro della neve che nel 2028 sarà inevitabilmente più pressante di quanto non sia già oggi.
La seconda: è vero che l’Italia, segnatamente Torino, ha appena ospitato una edizione vincente, perché convincente, dei Mondiali universitari, però non sarebbe male se Bocconi e Ca’Foscari, per citare due big, capissero quanto gli Yog possono servire per mettere in vetrina l’Italia anche come paese ricco di eccellenze formative