“Un evento esperienziale unico”, il presidente Pagliara annuncia lo Sportcity Meeting 2025 di Assisi e Spello
In previsione del prossimo Sportcity Meeting di Assisi, fissato dall’11 al 13 aprile, intervista al presidente Fabio Pagliara.
Presidente Pagliara, siamo arrivati alla terza edizione dello Sportcity Meeting, rispetto alla prima volta di Salsomaggiore Terme nel 2023 cosa è cambiato?
“La prima edizione è stata un po’ una vera scommessa. Fu la prima volta che in Italia la governance sportiva e istituzionale del paese insieme ai vari stakeholder della società si incontrarono in quelli che furono una sorta di stati generali del benessere. Si creò un bel clima e da quello ci convincemmo ad andare avanti con questo format. Oggi siamo arrivati alla terza edizione, e con grande piacere abbiamo visto che questo tipo di format è stato ripreso molto bene da tanti amici e colleghi. Di queste tematiche dunque se ne è parlato tanto in questi due anni, e per questo abbiamo deciso di cambiare format, per dare un contributo ulteriore al dibattito sul tema in modo sempre più concreto”.
E qual è l’idea di fondo del nuovo format dello Sportcity Meeting che quest’anno si svolgerà ad Assisi?
“Stare insieme con il sorriso è la base del format del meeting, ma ad Assisi alla liturgia istituzionale inseriremo il concetto dello stare insieme in modo differente, quello partecipativo a tutto tondo. Saranno tre giorni di esperienza totale, da una parte senza protagonismi esclusivi, perché non saranno i relatori a tenere il filo conduttore ma sarà uno scambio alla pari con i partecipanti. Inoltre non ci saranno solo occasioni di dibattito, ma l’esperienza sarà integrata con visite culturali, appuntamenti esterni, commistioni tra evento fisico e digitale. Un nuovo modo di concepire un meeting all’insegna dello stare insieme per tutto il tempo”.
Quindi non ci saranno “professori in cattedra”, ma uno scambio alla pari tra i vari stakeholder?
“Esatto. Il concetto di fondo è quello di lavorare sul networking, sullo scambio di idee che vadano a comporre un flusso, dunque nessuno salirà in cattedra per il ruolo che ricopre, ma chiunque potrà e dovrà far circolare e condividere la propria idea e l’esperienza acquisita su campo. Stiamo cercando di organizzare un evento esperienziale come mai fatto in Italia, dunque scambi di idee e forme di dibattito condivise, anche con giornalisti qualificati che faranno la loro parte, per poter creare un punto di incontro. In parallelo ci saranno momenti culturali quasi in forma di spettacolo, il tutto con l’obiettivo che questo possa servire come momento di accrescimento per chi ascolta ma anche come modello da riproporre successivamente nei propri territori nei dibattiti sulla promozione della cultura del benessere”.
Può essere definito il primo convegno esperienziale in Italia sul tema?
“Noi vorremmo che questo convegno apra una strada, scavi un solco, rimanga impressa nella memoria dei partecipanti. Come anticipavo prima, oltre alla parte dello scambio di idee, ci saranno esperienze di altro tipo. Una partita di calcio, una camminata nei luoghi di San Francesco leggendo il Laudato Si, la cena territoriale che è un gran momento di networking, visite collettive nei luoghi più celebri di Assisi e nei dintorni. Un evento esperienziale dunque, e con questo intendo anche il concetto di riprendersi la capacità dello stare insieme condividendo le proprie esperienze in momenti differenti della giornata e in ambiti differenti: una situazione che nel mondo del lavoro non si riesce a trovare oggi”.
Quali azioni o progetti concreti si aspetta di far emergere dallo Sportcity Meeting di Assisi?
“Le ricerche fatte dal nostro Osservatorio hanno scattato una fotografia interessante, così come le altre ottime ricerche che sono state illustrate pochi settimane fa. Sappiamo che il momento della ricerca è decisivo e va alimentato, ma poi bisogna passare dai dati alle azioni concrete. Quali sono le visoni, qual è la strada da intraprendere per il futuro, ma soprattutto quali sono le azioni da mettere in campo per far si che si passi dal concetto, e dalla certezza, che fare sport fa bene, a quali sono di fatto le modalità per rendere concreto e immediato questo concetto. Ecco, questo passaggio alla concretezza sarà dato dal fatto che nel network presente ad Assisi ci saranno tante figure istituzionali che materialmente possono dare queste risposte, quindi non daranno solo indicazioni ma soprattutto le modalità per mettere in pratica le azioni e i progetti territoriali. Questo diventa decisivo in un evento concepito con uno spirito di servizio e per niente autoreferenziale”.
In conclusione, possiamo definire lo Sportcity Meeting di Assisi un evento olistico?
“Credo sia la definizione giusta per questa edizione. Spero che i partecipanti vengano per fare un’esperienza dalla quale ne escano arricchiti, per poi essere promotori sui propri territori di questo arricchimento. Questo è l’obiettivo vero di questo meeting, e la mia speranza è che si facciano veramente portavoce di questa esperienza contribuendo alla crescita culturale del proprio territorio sul tema del benessere. La volontà della Fondazione di innovare il sistema, di lavorare per la nascita di una ‘repubblica del movimento’, nasce dal fatto di avere oltre una visione ben precisa, ma anche da quello di essere dei visionari: ecco, ci piacerebbe esserlo non da soli ma con tanti compagni di viaggio che incontreremo ad Assisi”.