“Puntiamo su formazione e infrastrutture”, parla il neo presidente della FITARCO Vittorio Polidori
di STEFANO RAVAGLIA
Un’Olimpiade positiva quella di Tokyo nel 2021, una invece avara di successi quella di Parigi. Ma il tiro con l’arco procede a spron battuto al di là dei risultati con i suoi eventi, con i suoi giovani, con la parte paralimpica sempre attiva e con un nuovo presidente: da febbraio 2025 sulla poltrona della Fitarco siede Vittorio Polidori, che ha sostituito dopo 24 anni Mario Scarzella, faro della disciplina che insegna cos’è la forza mentale, la calma e la pazienza e non è semplicemente prendere in mano un’arma e tirare.
E proprio a Scarzella non si può non dedicare un pensiero in questo importante passaggio di consegne: “Mi sta fornendo tutta l’esperienza che serve a me che sono all’inizio. Mi ha lasciato un patrimonio e spero di servirmene il prima possibile per interfacciarmi con tutto il mondo sportivo. Mi ha lasciato dei principi e dei valori non indifferenti, che nel mondo dello sport e specialmente nel nostro mondo sono fondamentali. Mi ha lasciato strutture consolidate e una federazione che gode di rispetto nel mondo dello sport e una federazione anche economicamente in buono stato. Ciò mi permetterà di operare su alcune cose che abbiamo dato a volte per scontate, quindi diciamo che tutto quello che è la modernizzazione dei nostri corsi e delle nostre docenze dovrà essere ripresa e portata a un livello superiore di quanto non sia ora”
Poi ci sono i risultati e gli atleti: “Lucilla Boari e Mauro Nespoli sono le nostre due punte di diamante. Stiamo pianificando i nostri obiettivi con un nuovo team, siamo sempre stati presenti nelle Olimpiadi o a medaglia o comunque presenti, e la World Cup di aprile è molto importante perché ti consente di prendere punti in questo senso, insieme ai Mondiali e agli Europei”.
E poi l’incontro con il ministro Abodi, qualche giorno fa: “Il ministro lo devo ringraziare perché per una persona come me che è qui da poco lui è stata una persona che mi ha messo subito a mio agio. Ho trovato in Abodi una persona sensibile al sostegno delle nuove generazioni, al miglioramento delle nostre strutture e sensibile anche alla formazione tecnica. Ha condiviso questi punti in modo totale e dandomi supporto. La collaborazione tra noi e le istituzioni è fondamentale, il loro aiuto per noi è qualcosa che ci spinge e ci dà la voglia di arrivare laddove negli anni passati siamo arrivati ma dove ora vogliamo giungere con più enfasi”. Belle parole, ma conta anche e soprattutto il sostegno economico: “Non gliel’ho nascosto, è fondamentale per federazioni come la nostra, soprattutto per la parte delle infrastrutture. E lui si è reso disponibile, avrò un incontro con lui il prossimo aprile”.