Italia-Calcio Amputati, ll ct Ramunno: “Oltre le difficoltà, questa nazionale è come una famiglia”
di FRANCESCO MAFERA
Due partite ricche di intensità e indicazioni utili per la Nazionale Italiana di Calcio Amputati, che ha lasciato Cassis con una vittoria e un pareggio contro la Francia. Sotto la guida del CT Francesco Ramunno, gli Azzurri hanno mostrato solidità, spirito di gruppo e spunti promettenti, confermando una crescita costante che porti i nostri azzurri a consolidarsi nei prossimi appuntamenti internazionali. Ma al di là dei risultati, l’obiettivo resta quello di sviluppare un movimento sempre più solido e competitivo, sia dal punto di vista tecnico che organizzativo. Ne abbiamo appunto parlato con il Mister della nostra nazionale che ha concesso l’intervista per QPNews, dando risalto proprio a questi aspetti.
Mister, grazie per aver risposto alla nostra chiamata. Partiamo proprio dagli ultimi test match. Come valuta nel complesso la prestazione della squadra nelle due sfide contro la Francia?
“Nel complesso le prestazioni sono state più che positive, considerando il fatto che avevamo solo due cambi , sono state entrambe partite molto intense direi che siamo sulla buona strada”.
Quali sono stati, secondo lei, i principali segnali positivi emersi dal gruppo in questa trasferta?
“I principali segnali positivi sono stati diversi. C’è stata l’emozione di rivedersi perché l’ultimo raduno è stato fatto a Dicembre. Abbiamo avuto difficoltà logistiche ma il gruppo si è unito ancora di più nelle difficoltà. Devo dire che quando stiamo insieme siamo una vera famiglia”.
Cosa è mancato, invece, nella seconda partita per mantenere il vantaggio fino alla fine?
“Nella seconda partita ci è mancata la lucidità di portare a casa la vittoria dopo il doppio vantaggio causa la stanchezza accumulata la mattina precedente e soprattutto numericamente non abbiamo potuto gestire alcuni cambi”.
In che direzione si stanno muovendo il lavoro tecnico e la preparazione fisica della squadra?
“Devo ringraziare la Fispes che ci ha dato la possibilità di poter partecipare a questa amichevole per testare le nostre situazioni tecnico tattiche oltre a quelle umane, sono esperienze che ci danno la forza per proiettarsi ad un futuro migliore”.
Quanto è importante poter contare su momenti come questi per crescere anche come gruppo umano, oltre che sportivo?
“Come staff stiamo portando avanti un lavoro ben specifico, il nostro scopo è poter far diventare tutti i giocatori pensanti affinché riescano in autonomia a prendere le scelte giuste nel momento giusto nel minor tempo possibile. Grazie al lavoro strutturato in questa direzione stiamo avendo dei vantaggi”.
Quali saranno i prossimi impegni della Nazionale e con quali obiettivi ci si prepara ad affrontarli?
“A Settembre avremo la Nations League in Turchia a Trebisonda , saremo nel girone A conquistato in Francia ed affronteremo le 3 squadre più forti d’Europa: Turchia , Polonia e Inghilterra. Faremo sicuramente del nostro meglio . Mentre nell’ultimo Europeo 2024 ci siamo classificati quinti riuscendo a garantirci il mondiale in Costarica nel 2026 ad Agosto”.
Guardando al futuro, quali sono le sue speranze per il movimento del Calcio Amputati in Italia, sia in termini di visibilità che di sviluppo strutturale?
“Noi staff e squadra siamo consapevoli che per arrivare un giorno a far parte del mondo paraolimpico c’è molta strada da fare, ma insieme vogliamo raggiungere questo sogno che i ragazzi ed il movimento si merita. Tutti compreso Fispes stiamo facendo del nostro meglio affinché nuovi ragazzi possano un giorno indossare la maglia della Nazionale”.
Come giudica il supporto delle istituzioni e degli sponsor al progetto azzurro? Cosa si potrebbe fare di più?
“Sono convinto che la Fispes sta facendo tanto e continuerà a farlo per i valori che ha sempre trasmesso non solo per il calcio. Si può fare di più e la sinergia tra staff, atleti e Fispes e molto forte, ci sono tante idee sulle quali discutere”.