Il “caso” della foto storica, di una maledizione e di un po’ di ingratitudine. Il racconto di Onorato Arisi.
di ONORATO ARISI (uno dei più importanti collezionisti sportivi in Italia)
”Era uno di quei giorni che ti prende la malinconia e fino a sera non ti lascia più …”. Uno di quei giorni che non prometteva niente di buono. Poi una telefonata che, dopo tante ricerche , faceva smettere la pioggia e tornare il sereno ( almeno per me). Una telefonata che mi metteva in contatto col Sig. Paramithiotti figlio di Giovanni Paramithiotti fondatore e primo Presidente dell’Internazionale football club Milano dal 1908 a 1909.
Ma cominciamo dall’inizio questa rocambolesca e incredibile storia della nascita dell’Inter e della sua ingratitudine.
Siamo al Ristorante l’Orologio proprio dietro il Duomo (Piazza del Camposanto!!!). Una quarantina di persone discutono animatamente e alla fine decidono all’unanimità di fondare una nuova squadra di football da opporre al Milan . Nasce così ufficialmente da 44 soci-fondatori l’Internazionale Football Club. Per gli interisti ben informati 44 e’ il numero che ricorda gli anni della “maledizione” lanciata contro il Milan da Carlo Hintermann il 9 marzo 1908 (anche se in realtà la stesura e la firma dell’Atto Ufficiale avverranno l’11 marzo in quanto il primo Atto fu scritto su carta intestata del Ristorante ma firmato da tutti i presenti).
“Il Milan – proclamò Hintermann – non vincerà più campionati per tanti anni quanti il numero di noi fondatori dell’Internazionale” (…..e così fu dal 1907 al 1951). E pensare che la maggioranza dei soci fondatori provenivano proprio dal Milan, lasciarono il club perché i loro dirigenti non volevano giocatori stranieri e allora l’Inter come ulteriore provocazione gioca la sua prima partita con soli giocatori stranieri (svizzeri, tedeschi, francesi, olandesi e uno spagnolo). Tutto questo non era però mai stato confermato a livello storico: nessun testimone, nessun documento tramandato, niente di niente. Poi avviene la “scoperta” del figlio, ultra novantenne, del primo Presidente Giovanni Paramithiotti. Mi fissa un appuntamento per farmi vedere le poche cose rimaste di suo padre.
Gentile, uomo di classe, mi fa trovare sul tavolino del salotto documenti e qualche fotografia. Ed ecco quasi come un’apparizione mariana dalle nebbie della storia salta fuori una fotografia bella grande. Capisco subito cosa mi trovo davanti perché quell’immagine parla da sola come tutte le facce fermate nel tempo da quello scatto. Li conto, sono 44, felici come dei bambini all’ultimo giorno di scuola. Hanno appena fondato ‘l’Internazionale Football Club di Milano. Quarantaquattro giovani e meno giovani; nobili, artisti e studenti di tante nazioni europee soprattutto svizzeri. Un pezzo di carta intestato al Ristorante l’Orologio ha appena dato vita all’epopea di una delle più importanti società calcistiche del mondo, il cui primo nome doveva essere ” Milano Internazionale”, con la parola Internazionale da intendersi come aggettivo di Milano. In seguito la troppa somiglianza col nome “dell’altra squadra” farà capovolgere il nome in Internazionale Milano.
Nello stesso Atto, Giorgio Muggiani, fondatore, rinomato artista e ideatore del logo storico, scolpisce queste storiche parole: “Nascerà qui , al Ristorante l’Orologio, ritrovo di artisti, e sarà per sempre una squadra di grande talento.Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale perché noi siamo fratelli del mondo”.
Per qualche giorno mi sono sentito l’archeologo più importante della Storia del calcio anche perché si stava avvicinando il centesimo compleanno dell’Inter e la notizia del ritrovamento si era diffusa. La foto finì in prima pagina sulla Gazzetta dello Sport, ma nessuno mi ringraziò ed io andai all’edicola, come tutti, per averne una copia ricordo. Comunque quella foto l’ho trovata io!